La bellezza della Calabria tra mari e monti.

Una pagina di geografi a della nostra regione che, soprattutto in estate, offre tanti itinerari turistici. Dal Pollino alla Sila fi no alle rinomate spiagge del Tirreno cosentino. La photogallery!

È una bellezza di pura geologia, di conformazione del terreno, e di storia della terra che ha il ricordo di un cosmo operante, dei geli delle epoche remote, degli oceani che lambivano le cime dei monti e ritirandosi hanno scavato le terrazze; e l’elaborazione della natura e il suo rivolgimento e il suo cambiar positura e aspetto. In Calabria i venti del mare e la luce e il sole hanno compiuto l’opera, l’hanno risecchita, mondata, invecchiata, mummifi cata come nella scogliera di Scilla. Il mare deserto, paesi rifugiati sui colli e sui monti in guardia, castelli e palazzi solitari, terre coltivabili rare e motivo di contese secolari, e fiumi rovinosi e paesi dove a poche miglia di distanza mutano il costume e il dialetto, formano tutta l’immagine di una società”. Basterebbero solo le parole di Corrado Alvaro per riassumere l’immagine della terra di Calabria che si off re al turista e ai suoi abitanti grazie a luoghi e paesaggi unici e invidiabili, se solo fossero meglio valorizzati. Da nord a sud sulla costa tirrenica, per esempio, ogni borgo è una scoperta. Impossibile citarli tutti. Un ideale viaggio potrebbe partire da Nord, dalla Riviera dei Cedri – tra Tortora e Paola – il cui nome deriva proprio dalle vaste coltivazioni dell’agrume dal colore giallo verdognolo. È qui che si trovano le due uniche isole della Calabria, l’isola di Dino e l’isola di Cirella. Posta a circa 200 metri dall’abitato di Praia a Mare, l’isola di Dino deve il suo nome, secondo alcuni studiosi, al greco “dina”, tempesta, per via della pericolosità dei suoi scogli in caso di mare mosso. Certamente da visitare sono le grotte naturali sparse lungo il perimetro, come la “grotta azzurra” che, a detta di molti, ricordano molto quelle della più blasonata isola di Capri, o la “grotta del leone”, così chiamata per una roccia che, immersa nell’acqua, ricorda un leone accovacciato. A San Nicola Arcella una visita non può mancare all’Arcomagno, fenditura nella roccia a forma, appunto, di grande arco, divenuto uno dei simboli del turismo balneare dell’intera regione. Nei pressi si trovano numerose grotte naturali, come la grotta dell’Arcomagno, la grotta di Enea, che conduce alla caratteristica “spiaggia del prete” e, ancora, la grotta di “Fra’ Girolamo”. Scendendo verso sud, a Diamante, si trova l’altra isola calabrese, l’isola di Cirella, sulla cui sommità si trovano i ruderi di un’antica torre costiera d’avvistamento contro le incursioni piratesche. Degno di nota è anche l’imponente scoglio della Regina a Guardia Piemontese che, secondo una leggenda, trarrebbe il suo nome dalla regina Isabella di Francia, che avrebbe ritrovato la fertilità grazie alle acque delle Terme Luigiane. A proposito di quest’ultime, è interessante ricordare che ogni anno sono meta di turisti e di chi ha bisogno di cure specifi che, grazie alla ricca presenza delle salutari acque sulfuree che raggiungono il più alto grado sofridometrico d’Italia. Poi ancora Paola, dove una visita è d’obbligo al Santuario di San Francesco.

Dal mare ai monti sulla Riviera dei Cedri, il passo è un attimo. A pochi chilometri dalla costa vi sono le pendici dell’Orsomarso, nella catena del Pollino, il parco naturale più grande d’Italia, sulla cui sommità svetta il Pino Loricato. I più ardimentosi, sfi dando le rapide del fi ume Lao, con l’attrezzatura da rafting, incontreranno il mare che qui profuma, appunto, di cedro. Scendendo ancora lungo la costa tirrenica si toccano, tra l’altro, i suggestivi borghi di Fuscaldo, Fiumefreddo, San Lucido, Falerna, Pizzo, Tropea, solo per citarne qualcuno. Tutti luoghi che coniugano la suggestione del mare con la ricchezza di testimonianze nei loro centri storici. Quindi, la panoramica Costa Viola e Scilla, con il suo perfetto mix di storia, mitologia e spiagge dorate, con il quartiere San Giorgio e la Chianalea, con le caratteristiche case costruite a ridosso del mare, che hanno fatto guadagnare alla zona l’appellativo di “Venezia del Sud”. Quindi, si risale dal versante jonico, direzione nord. Anche qui ogni località meriterebbe almeno un accenno. Siderno, con il suo bel lungomare “Cosimo Iannopollo” e il centro storico d’impianto medievale. Soverato, nella parte meridionale del golfo di Squillace, dal 2015 Bandiera Verde per le spiagge “a misura di bambino” assegnata dall’associazione dei Pediatri Italiani e quest’anno anche Bandiera Blu. Poi, a salire, ci s’imbatte in paesi e cittadine cariche di storia, come, per esempio Cirò, Cariati, la bizantina Rossano, Corigliano, Amendolara e Roseto Capospulico. Ma la Calabria è anche montagna: Sila, Pollino e Aspromonte, tre realtà montane turistiche diverse e adatte a tutti i gusti. Il parco nazionale della Sila si sviluppa in un’area di oltre seicento chilometri, tra la provincia di Cosenza, la provincia di Crotone e quella di Catanzaro. Comprende 66 sentieri, 51 secondari e 5 tratti del sentiero Italia. La fascia più estesa è quella della Sila Grande con le vette del monte Botte Donato, monte Nero, montagna Porcina, monte Curcio, monte Volpintesta, monte Carlomagno e monte Scuro. Fanno parte di quest’area anche il lago Arvo e l’Ariamacina. Gli appassionati di escursionismo potranno scegliere diverse tipologie di percorsi naturalistici. Il percorso storico, per esempio, ripercorre i passi degli uomini che per secoli hanno percorso antiche mulattiere per arrivare in Sila dai villaggi dell’hinterland. Un altro aff ascinante percorso potrebbe essere quello “religioso” alla scoperta dei luoghi gioachimiti tra S. Giovanni in Fiore, Jure Vetere, Capalbo, la Sambucina e Celico. Ancora, gli appassionati potranno semplicemente “perdersi” tra i boschi, a contatto con la natura. Una puntata, poi, è d’obbligo anche al lago Cecita e sul corso principale di Camigliatello.

A cavallo tra Basilicata e Calabria, si trova il Parco Nazionale del Pollino. Con un’estensione territoriale di oltre 192.565,00 ettari di terreno, è nato uffi cialmente nel 1993. Paesaggi mozzafi ato fanno da cornice a una realtà turistica di forte impatto emozionale, grazie alla presenza di fi umi (Sinni, Lao, Coscile, Esaro, Sarmento, Abatemarco), gole profonde ed estese vallate. Non tutti sanno, poi, che il parco è rinomato anche per la copiosa presenza di piante offi cinali. Chi, natura a parte, volesse dedicarsi anche alla cultura, può visitare anche chiese e centri storici di grande bellezza, come, per esempio, la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a Papasidero (località nota, ovviamente, anche per la Grotta del Romito e l’immagine del “bos primigenius”), il Santuario di Santa Maria delle Armi, nei pressi di Cerchiaria, alle pendici del monte Sellaro, noto anche come Monte Santo), il Santuario delle Cappelle (o Santuario del Santo Sepolcro o di Maria Santissima dello Splendore), nei pressi di Laino Borgo e il bel centro storico di Laino Castello con la chiesa matrice di San Teodoro. Il Parco Nazionale dell’Aspromonte sorge all’interno della provincia di Reggio Calabria tra i territori di Bova, Gerace, Mammona e San Giorgio Morgeto. Anche in questo caso è impossibile anche solo citare quanto si può ammirare visitando il parco. Oltre i percorsi escursionistici sulle montagne, dove ci si può imbattere in rarità faunistiche come il capriolo, non si può prescindere da una visita a località cariche di fascino come Gerace, con la sua antichissima cattedrale. Queste poche righe non sono suffi cienti neppure a rendere l’idea delle località di questa regione che, specie nel periodo estivo, possono regalare suggestioni tra natura, arte, storia e divertimento. Perché, come ci ricorda Leonida Repaci: “Quando fu il giorno della Calabria, Dio si trovò in pugno 15000 km quadrati di argilla verde con riflessi viola. […] Era teso in un maschio vigore creati