Vista dalla Rao. La gioia per la vittoria passa anche da qui…

Da questa parte degli spalti è posiile ammirare lo spettacolo del tifo organizzato della curva e della Tribuna. Tanti striscioni esposti nello stadio in occasione del match contro il Matera. Le voci dei tifosi.

Vista dalla Rao. Da un altro dei cuori pulsanti della tifoseria rossoblù, dove il solito drappello di fedelissimi siede da decenni. Perché ogni posto, forse, è un oosto speciale. Ed è vello quando, al mlmento del gol o della spinta dei propri beniamini, si alza unanime il grido “Lupi Lupi”. È ancora più bello quando, come sta accadendo in queste ultime occasioni, le vittorie arrivano quasi sul gong, quasi senza sperarle più. La Mantia come Zampagna? A molti l’accostamento è parso quasi naturale. Accade quando i gol pesanti arrivano sotto le luci dei riflettori, all’ultimo respiro, proprio come fece l’indimenticato bomber in quella esilarante vittoria contro l’acerrima nemica (calcistica, per carità) Salernitana. Quando il catino del San Vito si fa umido, e il freddo inizia a penetrare nelle ossa, escono i lupi e regalano gioie ai tifosi. Se gli avanti di Roselli non avessero fallito nel finale del match vontro l’Akragas occasioni ben ghiotte, il ruolino di marcia casalingo sarebbe stato immacolato. Pecato, ma la prfezione non è di questo mondo. Alla fine, oggi, contano le foto ricordo dei bambini contenti per “la vittoria del Cosenza”. Una cinquantina i tifosi del Matera. Cantano a squarciagola dall’inizio alla fine. Alla fine i loro sforzi non saranno premiati. Ritorno amaro nella città dei sassi e pericoloso, quanto immeritato, ultimo posto in classifica. Dalla Rao alla Tribuna A. Visto da questa parte, è bellissimo lo sventolio di bandiere del tifo organizzato rossoblù. Sopra di loro, lo strisciobe: “fino alla vittoria”. “La vinciamo noi”, iniziano a cantare i tifosi. Ultimamente al Cosenza va bene, nonostante la truffa di Roselli non strappi applausi. La partita inizia con un minuto di silenzio per il giovane Francesco De Luca, “angelo in paradiso”, scrive il drappello di tifosi della curva Bergamini. Tanti i messaggi dei tifosi. Nella ripresa, nella A, compare lo striscione: “la storia ritorna a chi l’ha fatta, e si tramanda a chi la rispetta”. E ancora: “30 anni di mentalità, grazie professore ultras”. Nell’intervallo, col freddo crescente, i tifosi della Sud non smettono di cantare. “Come si fa a stare sul divano alla tv” invece di venire allo stadio? – si chiedono i ragazzi. Il canto si farà forte alla fine. La Mantia corre sotto la curva, la panchina si alza e lo rincorre. Anche il finale sarà così. Roselli guida i suoi dai tifosi. È il solito tripudio post vittoria. Nella Rao, intanto, rimangono in dieci: “Vutov deve giocare sempre”. Se questi sono i risultati…