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La notte magica di Crotone-Atletico Madrid.
Crotone e Cosenza portano in alto la Calabria nell'amichevole contro l'Atletico che va oltre il risultato. 17mila cuori rossoblu in coro unanime.
Diego Simeone fa il suo ingresso in campo. I suoi passi calpestano il campo del “Marulla” assaporando il manto di uno stadio che per oltre 50 anni teatro degli scontri calcistici di Cosenza. Il “cholo” è stato applaudito dai tifosi, interisti in primis, ma, anche, dai tifosi di altre squadre. Omaggiarlo della sua grandezza. Sia quando è entrato, sia, a partita finita, è ritornato negli spogliatoi passando dalla Curva Nord.
Le notti, quelle che cantavano Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, le notti magiche di Italia ’90. Sogni, speranza, ambizioni spentesi in semifinale. Al “Marulla” si respirava un’aria del genere. Un senso di vittoria, di arrivo. No, non è un arrivo per il Crotone. E’ un continuare. Dalla strepitosa stagione in Serie B, passando per l’amichevole storica di ieri sera, gli squali rossoblu si avvicinano sempre di più ad avere la consapevolezza di Serie A. Crotone e Atletico Madrid, chi l’avrebbe detto. Due squadre, tralasciando divario nel gap tecnico, erano sullo stesso livello per quanto riguarda la serie. Alla fina ha vinto la squadra spagnola (0-2, reti di Gaitan e Diogo Jota). Gli uomini di Nicola, reggendo il confronto per tempo, hanno ceduto nella ripresa ottenendo, tuttavia, gli applausi da parte del tifo crotoniate, ma, anche, dai cosentini accorsi alla partita. I pitagorici hanno trovato un’ottima accoglienza.
Cosenza ha partecipato portando a casa una piccola vittoria, quella di non cadere nell’invidia, nella gelosia, ma di mettersi in prima linea a sostegno di una realtà, riscatto potente per una Regione fanalino di coda di tante graduatorie. La Calabria ritorna nello scenario nazionale del calcio. Davanti alla squadra pitagorica c’è un campionato tortuoso con la galattica Juve rinforzatasi in ottica Europa e le milanese rinfoltite dal denaro proveniente dalla via della Seta.
Crotone-Atletico Madrid, non è un arrivo. 17mila spettatori. Ola dei settori. I messaggini ai rivali di sempre e poi… e poi la scaramanzia. Quella ricorrente tra i tifosi, in queste occasioni. Prima della partita, un signore sui 60 anni vestito fino all’osso di rossoblu, gira tutta la Nord buttando del sale sulle persone. La speranza di chi fa di tutto, anche nei gesti astratti, per capovolgere il risultato, il futuro, il fato. Nella notte di ieri, Cosenza ha osannato un’altra città, amica, con la speranza che un domani prossimo possa applaudire i propri calciatori. Non parlate di utopia, parlate del Crotone, di come il lavoro e la pazienza battono le barriere del “non è possibile”. Everything is possible