Luciano De Paola, un cuore che batte ancora forte per i Lupi.

Lunga intervista con il grande Luciano De Paola in vista del derby della prima giornata di Lega Pro Catanzaro-Cosenza. Il temperante calciatore, noto per lo straordinario carisma e carattere, racconta l'attesa a questo match. Dalla partita, alla sua carriera, all'esperienza con il Cagliari di Ranieri alle intense stagioni in riva al Crati con Zaccheroni e Mutti. 

Avrà rivisto quel derby, vinto per 2-0 con i gol di Cristiano Lucarelli e Tomaso Tatti. Quella partita contro la Reggina del 24 gennaio 1996 con Bortolo Mutti in panchina. Avrà rivisto, più epica e avvincente, la stagione precedente, quando, con Alberto Zaccheroni al comando di una schiera di agguerriti e determinati calciatori, dal gap dei nove punti di penalizzazione, sfiorò, dopo aver conquistato e consolidato la salvezza in ampio anticipo, la Serie A. “Mi emoziono poco. Ricordo quegli anni in rossoblù – afferma a Parola di Vita Luciano De Paola – con grande piacere. Ho fatto due anni importanti in rossoblù, con allenatori importanti come Zaccheroni con cui abbiamo fatto una stagione strepitosa. Ho vinto tanti campionati dalla B alla A, ma quello vale tre promozioni nella massima serie”. Venerdì scorso, Luciano De Paola ha fatto un salto al “Marulla” a visitare la squadra impegnata al lavoro per la preparazione al campionato. De Paola era un guerriero nel rettangolo di gioco, un Russell Crowe nei panni del Gladiatore. Punto di riferimento per tutta la squadra. Ad una grande prestanza fisica confinava un carattere molto forte. Un uomo leader. Dava organizzazione alla truppa, il senso di squadra, capace nel riprendere una partita caduta nel baratro della sconfitta. Del tipo, se non lo vedi non ci credi.  66 presenze in Serie A, 192 in Serie B e 4 gol. Con il Cosenza giocò 66 volte siglando due reti. Tra strette di mano, pacche sulla spalla con qualche giornalista presente, l’ex calciatore rossoblù ha parlato con il direttore dell’area tecnica Massimo Cerri. Un pomeriggio di fine agosto, non troppo caldo, è servito a fargli riassaporare i successi con la casacca del Cosenza.

De Paola, che effetto fa giocare il derby alla prima giornata?

Il derby di per se è una partita difficilissima. Giocarlo alla prima giornata quando, magari, il livello fisico della squadra non è al 100%. Sarà uno scontro difficile, da tutte è due le parti. Penso, però, che il Catanzaro abbia molti problemi. Hanno cambiato l’allenatore, è andato via il team manager. Questo può essere un vantaggio per il Cosenza perché, vedendo l’allenamento, ho visto una squadra con buone qualità tecniche ed aggressiva. Con la mentalità giusta i Lupi faranno una grande partita.

Conosce qualche giocatore del Cosenza?

Non li conosco. Mi sono documentato. So che lo scorso anno si è fatto molto bene. Poi con l’addio di Meluso sono andati via i tre/quattro giocatori più rappresentativi. Tuttavia, conoscendo Cerri mi ha detto che ha fatto una squadra importante. Sono fiducioso in lui. Con Cerri ho lavorato a Piacenza. E’ una brava persona e, anche, molto competente. Spero che faccia bene a Cosenza. Glielo auguro.

Conosce la rosa del Catanzaro?

No, ho letto qualcosa. Quando una squadra comincia il ritiro con un allenatore, poi lo mandano via e subentra un altro, ci sono problemi. Esempio è l’Inter. Partita con Mancini, fatto con lui tutto il ritiro. Poi è arrivato De Boer e adesso hanno perso contro il Chievo, che ha una squadra che gioca insieme da quattro anni. Penso che sotto questo aspetto, il Catanzaro abbia grandi problemi, ma il derby è una partita particolare. Tutti vorranno dare il massimo.

Lei giocò contro la Reggina, mai contro il Catanzaro.

Si, perché, quando ero a Cosenza, il Catanzaro era in una categorie inferiore alla nostra.

Ha avuto modo di informarsi su questa partita?

Si, è una grande rivalità. Sia il derby contro il Catanzaro, che quello con la Reggina, sono importanti, ma quello con le Aquile è più sentito. I tifosi ci tengono molto. Comunque, ogni derby è un derby.

De Paola in basso a destra con Gigi Marulla.  Stagione 1995-96 • Serie B

Cosa vuol dire giocare un derby?

Ne ho giocati tanti come Atalanta-Brescia, Brescia-Verona, oppure Lazio-Roma. A Cosenza non perdemmo mai contro la Reggina. In casa vincemmo 2-0 (gol di Tatti e Lucarelli ndr) e poi pareggiammo in trasferta. Per i giocatori è un emozione diversa, forte, dove tutti entrano in campo con uno spirito diverso, determinato. Mi auguro che il Cosenza vinca, giocando bene facendo una bella partita.

Che idea ha di Roselli?

E’ un allenatore gagliardo, conosce la categoria. Lo scorso anno ha fatto molto bene. Lavora sulle squadre avversarie. Nelle partite che ho visto, gioca di rimessa. Credo che sia uno degli allenatori più importanti della Lega Pro. Nel calcio contano i risultati e, quindi, questi fanno grande un allenatore. Spero che faccia bene. Lo auguro a tutto l’ambiente.

Un pronostico su Catanzaro-Cosenza?

Spero che vinca il Cosenza. Quando le partite sono così sentite il risultato non è da gol-gol. Forse può influire la situazione del Catanzaro. Per il mio passato in rossoblù, auguro al Cosenza di centrare una bella vittoria.

Lei ebbe importanti trascorsi nel Cagliari, dove arrivò su indicazione di Claudio Ranieri e Gianni Di Marzio.

Mi volle Di Marzio. Ranieri voleva un mediano forte con carattere ed il direttore fece il mio nome. A Cagliari dalla serie C arrivammo in Serie A. Dissi subito di si ai sardi. Per me quando si parla di quella città, si considera un’isola intera. Uno stadio molto importante come il Sant’Elia. Facemmo una cavalcata dalla C alla A passando per la B. Cose incredibili.

Ora Ranieri ha fatto la storia in Premier con il Leicester…

Nel calcio il lavoro paga sempre. Ranieri è un allenatore serio, equilibrato, persona per bene. Vive sul gruppo. Per lui il calcio è una famiglia. Tratta i giocatori in maniera familiare. Era giusto che si prendesse qualche rivincita perché dicevano che non aveva vinto nulla, invece… Ha costruito una favola bellissima. Quello che ha fatto nella Premier con tutte le altre squadre miliardarie come le due di Manchester, rimarrà in assoluto nella storia. Sono orgoglioso di averlo conosciuto.

Un aneddoto dell’esperienza con i sardi.

Quando tornavamo dal “Continente”, così vengono chiamate dagli isolani le città della penisola italiana, all’aeroporto trovavamo sempre 3 o 4 mila persone ad attenderci. Questa era Cagliari, la potenza di un’intera città. Quello che ricordo molto bene con cui ne parlo sempre con Ranieri è stata una partita contro la Casertana. Vincemmo 1 a 0. Nel minuto di recupero del secondo tempo feci un fallo al limite dell’area. Quando il calciatore si apprestò a battere, mi opposi con la testa e Ranieri disse <<pur di non farlo tirare ha rischiato di rimetterci la testa>>.

Molto importante l’esperienza al Brescia.

Ora è la mia casa, vivo li. Con il Brescia sono salito in Serie A, sono stato il capitano. Sono ben voluto. Sto bene. Allenando la Primavera ho sfornato calciatori come Santacroce, Caracciolo, Rispoli, Viviano, Zambelli, che giocano o hanno giocato in Serie A. Faccio l’allenatore. Mi piace il mestiere. Ho allenato al Piacenza, perdendo i playoff. Sono stato in Serie B. A Lecco abbiamo fatto 80 punti, vincemmo i playoff ma per problemi societari il Lecco è stato ributtato in Serie D. Spero di allenare in Lega Pro. Credo di meritarlo.

Luciano De Paola con Ronaldo ai tempi del Brescia 

Come venne a Cosenza?

Mi voleva, ancora, Di Marzio. Mi veniva dietro da molti anni. Prima di Cosenza, giocavo con l’Atalanta in Serie A. Mi sembra che alla guida della società ci fosse Lamacchia, andato via per vicissitudini importanti. Poi subentrò Pagliuso risolvendo i problemi societari. Con Zaccheroni, fino a quel momento sconosciuto, abbiamo fatto una grande stagione. Per Zaccheroni fu il trampolino da lancio, veniva da due esoneri consecutivi, divenne quell’allenatore che oggi stimano tutti. Dopo allenò il Milan, la Juve, il Giappone… grazie al nostro gruppo di “pazzi”.

Da annoverare il campionato 1994/1995.

Si con Zaccheroni. Facemmo un cammino strepitoso sfiorando la promozione in Serie A. Con il Cagliari e con il Brescia ho centrato molte promozioni nella massima serie, ma quella stagione ne vale per tre. Eravamo un gruppo di persone di un carattere eccezionale, granitico, di grande spessore. Non mollavamo mai, a Cosenza quella squadra la tengono ancora nel cuore.

Oltre Zaccheroni, lei fu allenato da Bortolo Mutti.

Certo, con lui facemmo un grandissimo campionato. Ho bei ricordi di Cosenza. Se non fossi rimasto a Brescia, abiterei qui a Cosenza.

Lei giocò pure con Marulla…

La cosa più bella in assoluto è quello che mi ha detto Kevin Marulla quando mi ha visto: <<Mi fai venire in mente ricordi bellissimi, quella squadra era formidabile, lottava col cuore, era formata da uomini veri>>. Questo mi ha fatto venire la pelle d’oca. Certo, l’ho sapevo, però, all’epoca Kevin era un bambino, giocava con mio figlio. Al funerale mi sono sentito molto male. Gigi oltre ad essere un grande giocatore, una leggenda, era un grandissimo amico. Il nostro capitano…

Gigi Marulla e Luciano De Paola durante il Gran gala del calcio cosentino del 24 febbraio 2014 (foto Giulio Cava)

Qualche aneddoto?

Tanti. Ero un calciatore di un carattere pauroso. Quando mi arrabbiavo… tremava lo spogliatoio. Ho avuto problemi dopo l’addio di Silipo. Tutti mi trascinavano sul banco degli imputati. Alla fine ho avuto ragione. Ho avuto contro un giornalista di una trasmissione televisiva. Alla fine ho vinto, con Mutti facemmo un grande campionato. Tutti i ricordi, anche quelli negativi ti fanno crescere. L’esperienza con Silipo è stata bella, con Mutti è stata ancor più bella, con Zaccheroni è stata bellissima per quell’impresa storica. Ricordo l’amore dei tifosi per la nostra squadra. Ricordo Buonocore, Palmieri, Negri, Marulla, Napolitano, De Rosa, giocatori di spessore che oggi giocherebbero con una gamba.

Sul suo futuro c’è la carriera da allenatore.

Si, la voglio fare. Sono convinto di essere bravo. Cerri lo sa, conosce il mio carisma, la capacità di tenere unito il gruppo. In 19 partite ho fatto 44 punti. Media incredibile. Spero di continuare.

De Paola ultimo a destra, stagione  1994-95 • Serie B