Il nuotatore cosentino Tropeano ai Mondiali di nuoto in acque gelide

Egor Tropeano è tra i 10 atleti ad aver rappresentato l'italia al campionato mondiale di nuoto in acque gelide in Estonia

La valigia è pronta. Domenica pomeriggio Egor Tropeano è partito da Cosenza per l’Estonia. Direzione Tallinn, dove, insieme ad una decina di atleti, ha rappresentato l’Italia ai Campionati mondiali di nuoto in acque gelide, ovvero in acque con temperature al di sotto dei 5 gradi. La nuova avventura sportiva cade a un mese dai Campionati europei di Oradea, in Romania, dove il nuotatore cosentino, della categoria atleti dai 30 ai 34 anni, ha fatto incetta di secondi posti nei 50 delfino, 100 dorso e 100 rana, e ha sfiorato il podio nella classifica assoluta. La storia d’amore con il nuoto è iniziata all’età di 3 anni, “verso i dieci anni ho iniziato a praticarlo a livello agonistico per poi abbandonarlo all’età di 20 anni per dedicarmi agli studi universitari”. Negli anni Egor ha collezionato record regionali tuttora imbattuti in vasca da 25 metri, da 50 metri e nei 200 rana. Ma come canta Antonello Venditti, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Il ritorno di fiamma una anno fa, quando ha ripeso il nuoto e ha scoperto, quasi per caso, il nuoto in acque gelide: “ho deciso di provare. Per questo tipo di nuoto servono allenamenti specifici per resistere a temperature anche estreme, e adattare il corpo a temperature basse; poi con la pratica il corpo si abitua”, spiega. E aggiunge:” durante la gara non sento freddo, mi preoccupo di andare veloce perché è uno sport di velocità, quindi chi è più veloce arriva primo”. Quello dei gelidisti è un mondo a sé, “si nuota solo in occhialini e costume, richiede allenamenti specifici, è necessario fare un buon riscaldamento, bisogna cercare di alzare il battito cardiaco e fare anche un po’ di attività aerobica, perché quando ti tuffi in acqua e fredde la prima reazione del corpo è il battito cardiaco che aumenta, quindi bisogna cercare di portare il battito abbastanza sotto sforzo ancora prima di tuffarsi in acqua, non bisogna mangiare prima di tuffarsi in acqua fredda. Prima di iniziare a praticare questo sport è necessario fare una visita medica e l’elettrocardiogramma, il nuoto in acqua gelida non è indicata per chi ha problemi cardiaci”. La parte più difficile? Immergersi, “lo shock dura 2-3 secondi, poi ti abitui. In realtà i nuotatori di acqua gelide non si allenano quasi mai in acqua fredde. In acqua fredda ci si allena all’inizio, quando il corpo si abitua a nuotare in acque fredde resiste il freddo; allenarsi tutti i giorni in acque fredde sarebbe assolutamente controproducente, il corpo si indebolisce, la preparazione in realtà avviene quasi esclusivamente in piscina o in mare”. Qui in Calabria, e più generalmente nel Sud Italia, ci sono ancora tante sacche di resistenza: “Ai campionati europei in Romania ero l’unico atleta del centro-sud. Credo che dietro ci sia un problema culturale. Conosco molte persone nell’ambiente del nuoto e nessuno ha voglia di provare. Al nord ci sono della realtà, anche a livello locale, al centro-sud nulla, ho scoperto questo sport perché vivo in Turchia dove è un po’ più diffuso, è un peccato perché in Calabria abbiamo il mare, i laghi in Sila dove possiamo trovare acqua con temperature sotto i 5 gradi, saremmo veramente privilegiati da questo punto di vista, non ci manca nulla”, spiega. Intanto la sezione italiana dell’International Ice Swimming Association sta lavorando affinché questo sport possa diventare disciplina olimpica. Obiettivi in vista dei Campionati mondiali a Tallinn? “Vorrei salire sul podio nella classifica assoluta, mi sto allenando per questo. L’obiettivo, senza dubbio, è sempre quello di migliorarmi, quindi, al di là delle classifiche, migliorare il tempo e la prestazione”, conclude.