Il Cosenza si scontra con i suoi limiti

Contro la Salernitana l'ennesimo pareggio casalingo certifica le difficoltà dei rossoblù. Ottimo primo tempo, ma nella ripresa la solta ingenuità difensiva ha portato al rigore del pareggio dei campani. Finale con tanti errori tecnici e l'incapacità degli uomini di Alvini di fare male alla difesa ospite. 

Negli auspici di tutti, doveva essere una vittoria. Invece il Cosenza, complice la solita ingenuità in difesa, si è fatto agguantare da una modesta Salernitana, che senza il rigore ricevuto non avrebbe mai segnato.

Il Cosenza ha disputato un ottimo primo tempo. È partito con una buona intensità, occupato bene gli spazi e tentato di infilare i campani grazie al dinamismo di Ricciardi e di Florenzi. In un centrocampo spesso affollato, Charlys si è saputo ben destreggiare, Kouan ha cercato di non dare punti di riferimento e Strizzolo ha smistato bene i palloni. Ne è uscita una frazione di gioco in cui il Cosenza ha raccolto giustamente il vantaggio grazie a un eurogol di Florenzi, che ancora una volta ha dato il meglio di sé quando ha giocato alto, a ridosso della trequarti avversaria. Nella ripresa sono venuti al pettine i nodi di una partita tesa. Pochissimo spettacolo, tanti falli tecnici, gli 8 mila del San Vito – Marulla (800 tifosi salernitani) hanno animato il caldo pomeriggio di calcio in riva al Crati. 

Si diceva della ripresa, quando Alvini ha richiamato in panchina Strizzolo (con un problema fisico che desta qualche preoccupazione) e Ricci, che non è apparso al 100%. Il Cosenza del secondo tempo, a nostro avviso, ha palesato i limiti fisici più volte visti. Quando è così, escono fuori i problemi tecnici della squadra, troppo giovane e inesperta in molti uomini. Va dato atto a Martusciello, tecnico della Salernitana, di aver usato le giuste accortezze non dando il minimo spazio ai silani. Al termine della partita gli uomini di Alvini erano tutti sulle gambe. Il che significa che ancora una volta hanno dato tutto, ma si sono dovuti arrendere ai propri stessi limiti. Del resto, nella ripresa, fatta eccezione per il tiro di Ricciardi subito dopo il pareggio subito, il Cosenza non solo non ha prodotto nulla, quanto ha fatto difficoltà ad alzare il baricentro e occupare la metà campo avversaria. 

Un indicatore di ciò è stata anche la difficoltà di servire il subentrato Ciervo, che non è mai stato messo nelle condizioni di esprimere le proprie potenzialità e involarsi sulla fascia. Dall’altro lato poca spinta offensiva da parte di D’Orazio e punte mai servite. Insomma, a fronte di una discreta solidità difensiva, anche grazie alle difficoltà in fase d’attacco palesate dalla Salernitana, la partita si è giocata prevalentemente a centrocampo. Il Cosenza non è riuscito a dare il cambio di ritmo che ad esempio si era visto nel primo tempo di Reggio Emilia, quando i lupi avevano già legittimato la vittoria. 

Vincere sarebbe stato importante per dare un volto ancora migliore alla classifica e acquisire ancora maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Ma il mancato successo invita ancora una volta la società a riconoscere la necessità di intervenire sul mercato per colmare le lacune presenti in ogni fase del campo.