Cosenza espugna Brescia con pieno merito: ma la stavamo buttando alle ortiche

Lupi dominanti nel primo tempo e avanti 2-0. Poi gli errori sotto porta di Florenzi e la rimonta bresciana fino al pareggio. Ma al 95' Charlys fa esultare tutti i tifosi rossoblù. Questo gruppo ha grandi valori. 

Una vittoria meritata e sacrosanta che stava per scappare dalle mani del Cosenza trasformandosi nel maggiore rimpianto del campionato. I lupi, guidati da un monumentale Massimiliano Alvini, espugnano Brescia dopo essere stati lungamente in vantaggio ed essersi fatti riprendere dal 2-0 al 2-2. In pieno recupero Charlys ha fatto giustizia a un match che il Cosenza aveva dominato sfiorando più volte il 3-0 e offrendo l’ennesima prestazione maiuscola del torneo. Invece, dopo il doppio clamoroso errore di Florenzi in zona gol, erano usciti fuori i soliti vizi difensivi, nonostante per gran parte del match Venturi e Dalle Mura avessero spadroneggiato rendendo la vita impossibile agli attaccanti bresciani.

Il 2-0, frutto dei gol di Zilli e Mazzocchi su rigore, nella prima frazione di gioco, era stata la concrefizzazione di una gara che gli uomini di Alvini avevano guidato con ottima organizzazione di gioco e pregevoli trame, a ulteriore dimostrazione dell’ottimo lavoro dello staff tecnico.Nella ripresa subito l’occasione del tris per Mazzocchi, respinto dal portiere lombardo, poi la duplice azione in area avversaria con Florenzi (ottimo il suo primo tempo) che ha buttato alle ortiche due volte il match point.

Il doppio errore del 34 rossoblù ha dato coraggio al Brescia, che con Bjarnason e Bianchi ha risalito la china. Ma il Cosenza non ne ha minimamente risentito e, subito dopo il pareggio, si è riversato nella trequarti avversaria e, con i suoi giocatori operai (Ricci, Cimino, Kourfakidis), ha fatto male, agguantando il nuovo vantaggio al 95′.

Alvini aveva sorpreso un po’ tutti con la coppia offensiva Mazzocchi – Zilli, anche se quest’ultimo era accreditato per una maglia dal primo minuto. Il tecnico di Fucecchio, tarantolato per tutto il match, ha però avuto ragione, perché entrambi sono andati a segno. Il doppio vantaggio rossoblù è stato frutto di un gioco corale, reso pericoloso dalla verve di Ciervo a sinistra e Ricciardi a destra, mentre Charlys ha mostrato ancora una volta di essere in buone condizioni.

Là dietro, Caporale, Venturi e Dalle Mura non hanno mai praticamente sofferto, fatta eccezione per una percussione centrale dei bresciani.Ingredienti, questi, che testimoniano la legittimità della vittoria del Cosenza, a cui Alvini, nella ripresa, ha cambiato il volto, quando Ricci e Cimino hanno fatto rifiatare Ciervo e Ricciardi, e facendo subentrare Kourfalidis al posto dell’infortunato Zilli.

Una strategia condivisibile e che stava portando i suoi frutti, perché il Cosenza, come detto, è andato vicino al gol due volte, pur abbassando inevitabilmente il raggio d’azione.Tutto sembrava liscio fin quando Venturi non ha commesso l’unico errore della sua partita, lasciandosi bucare da un’azione che non sembrava per nulla pericolosa. Nel finale, come spesso accade, poteva succedere di tutto. E così è stato, con i locali che hanno agguantato il Cosenza.

Gli uomini di Alvini, però, sono un gruppo vero. Si sono subito riversati in avanti, dimostrando grande carattere e voglia di riprendersi un risultato che, fino a qualche minuto prima, sembrava in cassaforte.Ancora una volta un ottimo segnale per il campionato. Cosenza che sale a quota 14 e si gode con serenità la sosta.