Il Cosenza migliore dell’era Viali, ma non basta

Cittadella, Perugia e Brescia: 3 pareggi, con 2 gol fatti e due gol subiti. Dopo la vittoria contro il Palermo tra le mura amiche, per il Cosenza targato Viali sono arrivati 3 punti. Era lecito aspettarsi di più, specialmente dal doppio turno casalingo, ma quanto meno non si è perso. Il pareggio subito dalle rondinelle al 92′ sa di beffa, specialmente perché il Cosenza sceso in campo contro i lombardi è stata la migliore versione della gestione Viali. Dopo la scialba prestazione contro il Perugia, i rossoblù sono apparsi quasi trasformati, andando evidentemente oltre i proprio limiti tecnici, e per poco non portando a casa l’intera posta in palio.

Le statistiche della partita, nonché le parate di Marson, dicono che ai punti il pareggio è tutto sommato giusto. Ma l’agonismo, la concentrazione e l’intraprendenza del Cosenza fanno sì che una eventuale vittoria non sarebbe stata rubata. 

Due uomini su tutti, a nostro avviso, meritano un plauso: Brignola, che sembra correre a velocità doppia rispetto a quanto accadeva sotto la gestione Dionigi; e Calò, ormai padrone del centrocampo, che pure ha sviluppato un’ottima corsa. Non si ferma mai e, come detto da Viali recentemente, dà pure buone “legnate”. Evidente che ha nelle vene una idea e visione di gioco ben superiore alla maggior parte dei suoi compagni, e per questo spesso e volentieri si trova a predicare nel deserto. Urgono calciatori all’altezza in ogni reparto di gioco, se si vuole competere con una serie B difficilissima e in cui le squadre sono tutte raccolte in un fazzoletto di punte. Le difficoltà tecniche di tenuta fisica di Brescianini, la corrente alternata di Gozzi, la stessa incompiutezza offensiva di Nasti e Butic (non so quanti tiri in porta abbiano fatto i due dall’inizio del campionato) impongono di intervenire. Sperando che Gemmi abbia già le idee chiare e individuato i profili che potrebbero fare al caso del Cosenza.