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Da “Guarascio vattene” gridato a “Guarascio vattene” sussurrato
I risultati fanno sempre la differenza, anche nell'intensità della contestazione.
Da “Guarascio vattene” gridato a “Guarascio vattene” sussurrato. Quando la polemica ha il ritmo dei risultati della squadra del cuore. Perché, con i rossoblù che hanno issato la bandiera al quinto posto, fanno gol e divertono, il vociare contro il presidente è sempre più impercettibile. Sì, rimane forse qualche striscione, qualche coro, sia pur breve, ma tira certamente di più l’applauso verso la squadra. Anche perché, diciamolo con franchezza, quest’anno la squadra c’é, grazie al lavoro della dirigenza.
No, questo piccolo pezzo non vuole essere un panegirico al Patròn, né un disconoscimento degli errori commessi, ma solo una considerazione di come il tifo si lasci, e pure giustamente, condizionare dai risultati. Sì, è giusto così, perchè in fondo sono l’essenza del calcio e, chi di calcio vive, perdona pure facilmente.
In questo Eugenio da Parenti è stato profeta non in patria, quando qualche tempo fa, all’apice della crisi (frutto invero di rose assai poco competitive), provocava: “a Cosenza c’é entusiasmo”. O quando sostava imperterrito sotto la Nord incurante degli improperi dei supporters rossoblù. A noi onestamente va bene così: va bene così se il percorso intrapreso è virtuoso e se finalmente la gente del Cosenza può gioire per dei beniamini che non fanno mancare belle giocate, gol da capogiro e vittorie.