Cosenza alla ricerca della quadra

Un punto positivo sul campo dello Spezia, ma il Cosenza deve ancora limare i suoi difetti...

Il punto conquistato a La Spezia è da salutare sicuramente con positività. In serie B, infatti, è fondamentale muovere la classifica e, dopo la sconfitta (brutta) sul campo della Samp, era importante portare a casa qualcosa.

Quello visto al Picco è stato il solito Cosenza, con i pregi e i difetti dimostrati dall’inizio della stagione. Questa volta i temi di discussione sono anche più ampi, siccome il Cosenza inizialmente sceso in campo a La Spezia era fortemente rinnovato rispetto alle gare precedenti, grazie al turnover operato da mister Caserta. A dir la verità, i miglioramenti però si sono visti quando sono entrati Tutino e Calò, che dimostrano di essere ancora imprescindibili per questo Cosenza.

Quali, allora, i difetti? Certamente il reparto difensivo che più volte, dopo il 25′ del primo tempo, ha rischiato di andare in affanno. Le amnesie di Venturi sono incomprensibili, ma sono la prova che l’intero reparto va in affanno troppo facilmente, e ciò incide poi sull’intera squadra. L’involuzione, nella seconda parte del primo tempo, infatti è stata evidente. In attesa di capire se Sgarbi può essere o meno il titolare della difesa, di certo per Caserta c’é tanto da lavorare. Quel che appare certo è che a gennaio bisognerà intervenire sul mercato per migliorare la qualità del reparto, specialmente se si vuole arrivare nei primi 8 posti che significherebbero play off. 

A centrocampo bene Prszelik, direi dinamico, mentre stenta ancora Viviani, che però forse giocherebbe meglio in un centrocampo a 3. Voca, invece, si dimostra sempre più un jolly sempre utile. Il campionato, però, fino a ora ha detto che i centrocampisti più affidabili sono Calò e Zuccon. 

Capitolo attacco. Nelle due trasferte liguri il Cosenza non ha mai segnato, ed è un dato negativo, ma ha creato molto. Occorre una maggiore presa di consapevolezza delle potenzialità offensive di questa squadra, e a Caserta spetta il compito di gestire al meglio l’abbondanza della rosa. Se non si trova la quadra sarà difficile arrivare tra le prime.