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Il Cosenza lotta, ma il Pordenone regge e passa alle Final Four.
Il Cosenza domina in campo, ma le folate si infrangono sul muro eretto dal Pordenone
Termina la favola del Cosenza. Dirigenti, calciatori, tutti seduti a terra. Lacrime agli occhi per aver perso un treno che, anche questa volta, andava troppo veloce. Il Pordenone, ordinato, forte in difesa, imbastendo una gara che non rispecchia le sue corde (ovvero improntata unicamente alla fase di contenimento), riesce a strappare il pareggio necessario per approdare alla Finale Four. Al Cosenza rimane l’orgoglio e la consapevolezza di chi ha tentato di sfidare compagini meglio attrezzate, al termine di un campionato alieno dagli obiettivi fissati ad inizio stagione. Passa chi gode di una migliore impalcatura in termini di qualità degli effettivi. All’andata il Pordenone chiuse il Cosenza nella sua area di rigore, al ritorno si sono convertiti i ruoli, ma ha vinto chi ha mostrato miglior mordente e capacità di resistere. Cattaneo è stato il leader di una squadra che è stata deragliata nella fase iniziale dalle folate rossoblu.
LA PARTITA.
Stravolge le aspettative il tecnico di casa De Angelis: lancia dal primo minuto Caccetta, alfiere, insieme alla premiata ditta Ranieri-Calamai. D’Anna in panchina, mentre, il tridente in avanti formato da Letizia, Mendicino e Statela. Dietro D’Orazio vince il ballottaggio contro Pinna. Tedino appura qualche cambio: Burrato scalza sia Zappa, sia Pellegrino sulla fascia. Attacco affidato ad Arma, sostenuto dai due trequartisti Cattaneo e Misuraca. Tutti e 22 sfilano innanzi agli oltre 10mila tifosi di marca rossoblu a spingere i paladini di De Angelis.
CRONACA
Apre le danze Letizia con un incursione al 6°. L’esterno silano recupera palla a centrocampo e, dopo una discesa al limite dell’area, prova la conclusione che sfiora il montante. Passa i tempo ed all’8° si fa vedere il Pordenone, ma Perina blocca senza affanni. Il Cosenza, comunque fa capire chi comanda in questa prima frazione di gioco: Tomei è costretto a fare i miracoli su due conclusioni (9°) rossoblu. Obiettivo cosentino: prendere le redini del gioco per sopraffare la tecnicità del Pordenone. Settore privilegiato per colpire i ramarri è la fascia, in particolare con le sovrapposizioni di Letizia e D’Orazio. Tuttavia, con Caccetta in campo De Angelis sfrutta gli inserimenti del siciliano per favorire, comunque, gli inserimenti dei due terzini (Corsi in primis). Il Pordenone si limita ai contropiedi manovrati da Burrai e, soprattutto, da Cattaneo che, spesso, spazia sul tutta la trequarti offensiva alla ricerca di spazi per lanciare Arma in rete. I Lupi macinano molto possesso, ma la fase conclusiva arranca. Come al 33° pt, Statella servito da Letizia scende dalla sinistra in area di rigore e, invece di decidere meglio il da farsi, va immediatamente alla conclusione colpendo la parte esterna della rete difesa da Tomei.
E’ questione di pochi attimi ed il Cosenza torna ad infierire: 38°, Letizia raccoglie al volo un cross di Statella, ma il suo tiro viene deviato da un difensore in casacca ramarra. Dal corner, un calciatore cosentino stacca di testa, ma Tomei guarda sfilare il pallone sul fondo.
Arma out. Il primo grattacapo per Tedino arriva dal suo attaccante principe che rimedia un colpo al 42° e costringe il tecnico ospite a correre ai ripari inserendo al suo posto Padovan.
Questione di centimetri. Come nel primo tempo, il Cosenza si lancia all’assalto della retroguardia friulana, ma, sempre, come nei primi 45 minuti manca l’atto finale. Questo tassello sembra entrare nel copione della partita al 6° st con una pericolosissima conclusione ravvicinata di Corsi, smanacciata in parte da Tomei. Dal fronte opposto, i ramarri emergono con Cattaneo che (al 9° st) impegna Perina in tuffo basso.
Un giro di lancette dopo e Mendicino, lanciato da Ranieri, si divora un’altra occasione per pareggiare i conti.
Inutile boato. Per un tratto Letizia fa rimbombare l’urlo del Marulla, gonfiando la rete (12°). Illusione. Valiante di Salerno segnala il fuorigioco. Per un attimo quel copione veniva munito di quell’atto finale.
Fortezza Pordenone. I ramarri si arroccano dietro. La manovra difensiva viene sostenuta da tutti gli undici a disposizione di mister Tedino, chiamati ad arginare le folate offensive rossoblu. A più riprese, tuttavia, gli ospiti si infilano nei varchi calabresi e al 21° st,Cattaneo chiama nuovamente alla respinta Perina (sempre attento). Ed ecco la risposta cosentina (con De Angelis che inserisce Cavallaro per Statella e Mungo per Calamai, impostando la squadra a trazione offensiva) al 24° st con Letizia a sfiorare il palo destro di Tomei. E’ costante l’assedio dei Lupi della Sila. Infatti, una manciata di secondi dopo Cavallaro sfiora, con la testa, il pallone del possibile pareggio. Al 30° protagonista ancora il furetto palermitano che, crossando dalla sinistra sfiora il palo sinistro con Tomei battuto.
C’è, anche, un pizzico di sfortuna nella rosa di De Angelis. Emblematica l’azione al 32° che porta Mendicino a fare la barba al palo. Fatto sta che il Pordenone, con ordine, riesce a frenare le incursioni silane. Di questo tipo è anche l’azione al 39°: da calcio d’angolo, Blondett incorna di testa il cross di Mungo, ma termina di un soffio sul fondo. Il Cosenza trema al 43° con tiro di Padovan terminato alto.
Ci prova Perina a rendersi disponibile avanzando fino all’area di rigor, ma il muro dei ramarri regge.
Epilogo. Termina contro il Pordenone la corsa verso la Serie B del Cosenza. Una forte unità difensiva dei ramarri arginano gli attacchi dei calciatori rossoblu.
Il tabellino:
COSENZA (4-3-3): Perina 6,5; Corsi 6 (D’Anna 37° st), Tedeschi 6, Blondett 6, D’Orazio 6; Caccetta 6, Ranieri 5,5, Calamai 5,5 (Mungo 6 23°); Statella 5 (Cavallaro 5,5 15° st), Mendicino 6, Letizia 6,5. A disposizione: Saracco, Quintiero, Bilotta, Pinna, Capece, Criaco, Cavallaro, Meroni, D’Anna, Sueva, Crispino. Allenatore: De Angelis 6.
PORDENONE (3-4-2-1): Tomei 6; Ingegneri 6,5, Stefani 6,5, Marchi 6,5; Semenzano 6,5, Suciu 5,5, Burrai 6, Burrato 6; Cattaneo 6,5 (Parodi sv 40° st), Misuraca 6,5; Arma 5 (Padovan 6 42° pt). A disposizione: D’Arsiè, Pellegrini, Martignago, Zappa, Gerbaudo, Pietribasi, Bulevardi. Allenatore: Tedino 6,5.
ARBITRO: Valiante di Salerno. Assistenti: Benedettino di Bologna, Vingo di Pisa. Quart’uomo: Robilotta di Sala Consilina.
MARCATORI:
NOTE. Cielo sereno sul Marulla con leggerissime schiarite. Spettatori: 10916 presenze, di cui 9 da Pordenone. 10633 i paganti per un incasso di 117.738 euro. Angoli: 8-1. Ammoniti: Blondett (C), Burrai (P), Stefani (P), Padovan (P),. Espulsi: . Recuperi: 2° (pt)/ 3°(st)
Foto di copertina di www.ottoetrenta.it