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Città impazzita fino a tarda notte per il Cosenza
Giusto mix tra squadra e tifosi, così il Cosenza è salito in Serie B. Una festa colorata e rumorosa per le strade della città.
Una notte magica. Quella che i tifosi del Cosenza aspettavano da tanto, troppo tempo. Le strade sono state prese subito d’assalto, al triplice fischio finale. E probabilmente anche prima, perché l’impresa era ormai certa. Perché d’impresa si tratta, quando una squadra fa tutta la trafila dei play off e arriva alla gran finale, portandola a casa. Bandiere al vento e trombette strombazzanti; magliette e sciarpe; colori e musica. Le immagini tipiche di una festa sportiva, ma che a Cosenza mancavano troppo. La legge dell’ “8” alla fine ha vinto ancora. Recita che almeno ogni 10 anni il Cosenza viene promosso. L’aria del match aveva accompagnato la città sin dal mattino. Allo svincolo di Cosenza Nord, alle 9, i pullman erano pronti alla trasferta. Per le vie principali del centro cittadino, oltre a festoni e bandierine dai locali e sui balconi, anche tanti giovani e meno giovani con la maglietta e le bandiere. Cosenza è un’unica TV accesa, nelle case e nelle pizzerie. Tutti uniti intorno a Tutino e compagni, insomma. Uniti da essere la vera forza dei calciatori rossoblù. L’impresa dei lupi ha la sua radice in un mix perfetto tra squadra e città che è esploso nei play off. Un mix di canzoni – totem e slogan e hashtag da apporre sulle magliette. Perché turno dopo turno, mentre gli uomini in campo giocavano sempre meglio, l’adrenalina è salita sempre di più. Così, i canti e i cori da stadio sono entrati nella testa e nel cuore dei cosentini. Fischiettati e intonati senza sosta. Come quei festeggiamenti che, dal Comune a corso Mazzini a piazza Bilotti, hanno reso magica la notte di Cosenza.Una festa infinita, per tutti. Per quanti hanno vissuto già la Serie B e per chi la vivrà per la prima volta. Una festa per chi riempie ogni domenica il San Vito, e quei cori li sa a memoria, e per chi è tifoso “dell’ultima ora”. Di certo, Cosenza è una città nel pallone. E le fa bene. Le fa bene perché sta cambiando pelle e qualità, e che ora ritrova di nuovo la sua squadra nel calcio che conta. Le macchine colorate di rosso e di blu, scritte con la lettera “B”, le bandierine con il lupo, proiettano in una dimensione anni Ottanta. E ancora, la musica ad alto volume, i gruppetti sparuti che intonano questo o quell’inno. E mentre il cielo si illumina dei fuochi d’artificio, rigorosamente degli amati colori, dagli altoparlanti partono proprio i due ricordi più belli per chi vuole cantare al San Vito, o in piazza: Magico Cosenza e Lupi Alè.