Braglia: la classifica non ci rispecchia, ma questa squadra si salverà.

Il Cosenza recupera D'Orazio e Bruccini, il tecnico: "qui il responsabile di tutto sono, ma sono molto fiducioso".

Il Cosenza, nonostante il buon gioco espresso al “Barbera” di Palermo, si trova nella parte rossa della graduatoria del campionato di Serie B. Domani in riva al Crati attraccherà la fregata “Lecce”, con l’ex La Mantia che avra il compito di guidare gli arrembaggi giallorossi ai bastioni silani. E’ l’ennesimo test nel quale il Cosenza dovrà tentare di risolvere alcuni problemi che gli impediscono il conseguimento dei 3 punti. Errori individuali e incapacità di chiudere gli incontri (salvo la gara contro il Foggia) sono gli elementi primari ai quali Braglia dovrà porre acuta attenzione. “Qui il responsabile di tutto – precisa Braglia alle sollecitazioni di un cronista – sono io. Dobbiamo migliorare a restare alti senza abbassarci nei minuti finali. Oltre al problema infortuni, dovremo migliorare tutti insieme. Se qui si sbaglia, si sbaglia insieme. Poi la società è libera di fare le sue eventuali scelte. Al momento il responsabile di questa squadra sono io. Questa rosa, lo dirò fino alla fine, si salverà”.

I Lupi recuperano Mirko Bruccini a centrocampo e sono alte le speranza per Tommaso D’Orazio, che dovrebbe essere schierato nelle vesti di terzino sinistro nella difesa a 4 con il centrocampista spezzino interno. “Abbiamo recuperato D’Orazio, Bruccini, su Mungo speriamo. Ma non siamo in condizioni pessime. Moduli? Può essere di tutto – risponde Braglia -. Noi lo decidiamo la mattina della gara. Questa classifica non rispecchia le nostre prestazione. Comunque, con i se e con i ma non si fa la classifica”.

Sarà la gara degli ex, 5 per il Cosenza (Legittimo, Di Piazza, Baclet, Braglia e Trinchera) 3 per Lecce (Meluso, Arrighini, La Mantia). “Secondo me – dice Braglia – il Lecce non ha molte difficoltà. Meccariello lo sostituiranno a dovere. Hanno Lepore, Fiamozzi, Di Matteo… sicuramente non sono nella situazione di mettersi le mani ai capelli. Il Lecce gioca meglio fuori casa che in casa. A Pescara è riuscita a recuperare 2 gol, alla fine gli adriatici hanno ripreso le loro convinzioni, ma il Lecce non meritava di perdere”. Oltre ad evidenziare i due mercati delle due squadre (“Ognuno fa le sue scelte in base agli obiettivi predeterminati”), si espone sulla classe arbitrale: “La classe arbitrale annovera grande arbitri, che erano in Serie C e ora devono farsi largo in Serie B. Altri non ne hanno bisogno”.