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Torna il derby Crotone-Cosenza. Lupi e Squali vogliono rilanciarsi in campionato.
Questa sera (dalle 21) Crotone e Cosenza si affrontano nuovamente in campionato, in una partita dove le contendenti hanno bisogno di rilanciare le proprie pretese sul campionato. Precedenti in favore dei Lupi.
Riecco un altro derby che mancava. Dopo 16 anni Crotone e Cosenza si ritrovano sullo stesso ring per disputare una partita, che può significare, per entrambe, il rilancio delle proprie prospettive stagionali. Passata un estate sospeso nel limbo, il Crotone del presidente Vrenna ha arrancato pesantemente in questa prima parte di campionato, con una squadra composta da elementi utili per condurre un campionato dalle alte aspettative, tipo il ritorno nella massima serie. Non è da tutti possedere calciatori come Budimir, Firenze, Benali, Martella, Simy, Stoian, Rodhén. La proprietà pitagorica ha dovuto esonerare Giovanni Stroppa e ingaggiare il campione del mondo Massimo Oddo nel tentativo di risalire la china e agguantare quanto meno i vagoni secondari della locomotiva Serie B, che valgono l’accesso alla lotteria dei play off e tentare di capovolgere le delusioni di questo avvio. Tuttavia, se Atene piange, Sparta non ride. Il Cosenza di Braglia, dopo la clamorosa promozione centrata nel giugno scorso, si trova in una ambivalente situazione. Se da dal punto di vista delle prestazioni, dunque la forma, i rossoblù cosentini hanno raccolto applausi e complimenti, a questo non è seguito, dall’altro lato, in questo caso la sostanza, il pragmatismo di raccogliere concretamente punti per ossigenare la classifica. Seppur la squadra dimostra di avere interiorizzato i principi di gioco del tecnico di Grosseto, i silani hanno avuto a che fare con pesanti, nonché decisive, disattenzioni individuali (qualche difensore e in misura maggiore i portieri). Ricordare la partita di Lecce o Brescia per avere conferma di ciò. Da stasera il Cosenza è costretto, obbligato, a portare acqua al proprio mulino, anche perché i magazzini sono vuoti e le scorte sono finite già da un pezzo. La vittoria del Carpi contro il Padova ha aggiunto un’altra avversaria nella corsa al quattordicesimo posto. Al momento i Lupi arrancano alla penultima posizione, due punti sopra il Livorno.
COSA ACCADDE ANNI FA. Lo “Scida” è stato sempre terra di conquiste per l’esercito cosentino. Nei 2 incontri disputati, i Lupi hanno ottenuto in tutte le occasioni l’intero bottino, senza mai perdere o scendere a compromessi. L’ultima volta, nella quale si giocò nello stesso giorno della partita odierna, il 26 novembre 2001, fu Nassim Mendil a piegare con una doppietta gli avversari corregionali. L’anno prima, invece, la vittoria arrivò con il goal di Pavone, che siglò il 2-1, dopo l’iniziale vantaggio di Zampagna e il pareggio crotoniate di Deflorio. Gli altri due incontri, giocati sul terreno dell’allora “San Vito”, l’almanacco calcistico registra un 3-0 e un 1-0 (rispettivamente 2000-2001 e 2001-2002) a favore della compagine silana. Erano altri tempi per le due squadre. Il Cosenza fremeva, con tutta la piazza, per la possibilità di abbandonare finalmente la serie cadetta in virtù della tanto agognata e mai raggiunta Serie A. Il Crotone nell’ultimo anno retrocesse, ma ritornò nella categoria grazie a Gian Piero Gasperini l’anno seguente (2003-2004), mentre il Cosenza spargeva lacrime per i 365 giorni più brutti della sua storia.
E LA SITUAZIONE ATTUALE. Negli anni recenti il Crotone ha rappresentato le insegne della Calabria in Serie A, mentre la galassia del Cosenza ha subito 2 fallimenti, tanti dolori, intervallati da piccoli e sporadici momenti di gloria (come il ritorno nel professionismo e la conquista della Coppa Italia Lega Pro) per poi far implodere improvvisamente i periodi lugubri e bui in un notte di prima estate. Il viaggio verso Pescara, i 10mila cuori rossoblu, l’autostrada Adriatica intasata di auto e pullman cosentini, “la vinciamo noi”, i 3mila di Siena, i gol di Bruccini, Tutino e poi Baclet Baclet Bacleee. Nel mentre il Crotone veniva buttato giù dal monte Bianco e dopo l’estate più clamorosa di sempre, per via del caso plusvalenze legate al ChievoVerona, si è ritrovato con un galeone ammaccato, stordito, in mezzo ai cannoneggiamenti delle caravelle in lotta per restare a galla.
LA PARTITA. Braglia è stato chiaro, da oggi iniziano una serie di finali e il Cosenza non potrà sbagliare. Molto probabilmente vedremo dal primo minuto Pietro Perina. In difesa oltre a capitan Corsi e Legittimo sulle fasce, dovrebbero esserci Idda e Pascali (Dermaku è squalificato) nei ruoli di difensori centrali. La difesa a 4 è la parte sicura del dispiegamento tattico bruzio. Secondo quanto rivelato dalla settimana preparatoria, Braglia potrebbe scegliere di optare per il 4-3-3 e amalgamare la squadra sui principi offensivi, tramite gli esterni (ipotetici) Baez e Tutino. Maniero resterebbe il terminale centrale. A centrocampo potrebbero esserci Garritano (o Bruccini)-Palmiero-Mungo, per dare qualità tecnica e intensità negli inserimenti. Altro prospetto, l’utilizzo del trequartista. In questo caso Baez verrebbe spostato dietro le due punte. Il Crotone sicuramente partirà con il 4-3-3. Da più anni gli Squali esprimono lo stesso calcio. Martella, terzino sinistro, è chiamato a garantire l’approvvigionamento di traversoni, in sinergia con Stoian. Il tridente d’attacco sarà completato da Budimir e Firenze (quest’ultimo il Cosenza lo ha già incontrato in Serie C, quando si trovava nella Paganese). Tuttavia, il centrocampo è di spessore: dovrebbero essere della partita Rohdèn, Barberis e Molina.
CROTONE (4-3-3): Cordaz; Curado, Sampirisi, Vaisanen, Martella; Rohdén, Barberis, Molina; Firenze, Budimir, Stoian. In panchina: Festa, Marchizza, Cuomo, Golemic, Figliuzzi, Tripicchio, Criociata, Zanellato, Nanni, Simy, Valietti, Spinelli, Aristoteles. Allenatore: Oddo.
COSENZA (4-3-3): Perina; Corsi, Pascali, Idda, Legittimo; Garritano, Palmiero, Mungo; Baez, Maniero, Tutino. In panchina: Saracco, Cerofolini, D’Orazio, Anastasio, Varone, Schetino, Bruccini, Bearzotti, Verna, Perez, Di Piazza, Baclet. Allenatore: Braglia.