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Il Cosenza affonda a La Spezia (4-0)
Lo Spezia si riprende calando il poker, mentre è notte fonda per il Cosenza.
Come un martello su un vaso di argilla, ecco l’effetto dell’attacco spezzino, ma soprattutto, del modo di gioco, sulle schiere rossoblù. I Lupi sbattono, pesantemente, contro una squadra che aveva previsto una supremazia ospite sul dato del possesso palla, ma diretta verso un calcio di scambi cortissimi e pochi tocchi, seguendo un canovaccio improntato agli inserimenti utili a sfibrare e sgretolare le balaustre difensive silane. In 40 secondi i padroni di casa hanno trovato il goal del momentaneo vantaggio, lasciando, nel prosieguo della prima frazione, la possibilità del Cosenza di sfogarsi. Tuttavia, gli uomini di Braglia, nei primi 45 minuti, hanno concluso soltanto 2 volte, senza mai centrare la porta (non ci riuscirà neanche dopo). Nonostante i buoni auspici, nell’immediato secondo tempo i liguri hanno riempito di bordate i silani facendoli, definitivamente, sprofondare negli abissi. Senza ulteriori appelli, bocciato. Lo Spezia è una squadra che calcia parecchio nella porta avversaria, ma in questa stagione aveva, prima della gara odierna, racimolato 15 reti. L’arma più forte ed efficace è quel Okereke, sbocciato nel Cosenza, estremo terminale di una costruzione calcistica nota con la definizione del “gioco posizionale”, come il Sassuolo di De Zerbi. Lasciare il possesso agli avversari e colpirli al primo spazio lasciato libero. Sfugge la possibilità dei Lupi di agguantare i bianchi Aquilotti in classifica. Il risultato, d’altra parte, aiuta lo Spezia nella copertura alle spalle e al conseguente rilancio dopo la sconfitta di Ascoli. I Lupi possono, comunque, sostare al di là della zona rossa. Nota di riconoscenza per gli oltre 300 tifosi accorsi al Picco che, anche dopo la partita, hanno continauto a sostenere la squadra.
LE SCELTE. Braglia effettua due cambiamenti rispetto alla gara di sabato scorso. D’Orazio e Maniero al posto di Legittimo e Baclet. Fatale, nel primo caso, l’errore che ha causato il rigore siglato poi da Bonazzoli. Pasquale Marino si affida ad Okereke in attacco, affiancato da Gyasi e Pierini.
FAST SPEZIA. Lo Spezia, senza indugi, si getta a capofitto in area avversaria. Al primo calcio d’angolo dopo mezzo minuto di gioco, Augello, solo al limite dell’area, aggancia il pallone con il collo sinistro facendo partire un tiro, imparabile per Perina. Sembra un abbaglio, ma la retroguardia è in condizioni nerissima. I Lupi sono in partita e lo dimostrano dopo pochi minuti. Questo prima del secondo tempo.
BREVE RIPRESA SILANA. Braglia decide, immediatamente, di arretrare Baez sulla trequarti aumentato il peso materiale in mezzo al campo, dove il Cosenza soffre molto la reattività e la velocità degli incursori spezzini. In un primo momento le linee rossoblu sono molto permeabili, superate dai guizzi di Gyasi e di Okereke, che al 6′ sfiora il palo alla destra di Perina. Quando ripartono, però, i rossoblu mostrano il buon calcio (che vale fino ad un certo punto), che irride la posizione di classifica. Al 15 il primo squillo, Bruccini pennella per l’incornata aerea di Tutino, ma il pallone termina alto. Gli Aquilotti si rivedono al 27′ con un calcio di punizione di Bartolomei, ma Perina è molto bravo a sventare l’occasione. E’ un nuovo calo, Augello, al 30′, scende sulla corsia servendo al centro Gyasi. L’ex calciatore sudtirolese manda in curva. I rapporti di ruolo si capovolgono. Lo Spezia da iniziatore della manovra, si dimostra più attendista, mentre il Cosenza detta i tempi di gioco. Anche se i padroni di casa tirano in porta più degli ospiti (4-2) e nello specchio di porta (2-0). D’altra parte il possesso è in favore dei Lupi (55-45). Al 40′ Baez, approfittando di un rimpallo, carica il destro dai 20 metri e il tiro sfiora il palo. E’ l’ultima azione saliente del primo atto della partita.
INCUBO DIFESA. Quando la gara riprende, lo Spezia riproduce lo stesso frame dei primissimi minuti della prima frazione. Gli Aquilotti decidono subito di sbarazzarsi del Cosenza, falciando e sgretolando i reggimenti centrali e difensivi del generale Braglia. Al 3′, Mora, lottatore spezzino, crossa in area beccando la testa di Bartolomei. Raddoppio Spezia. In casa rossoblù si ricorre ai ripari. Entrano Verna e Baclet. I liguri, però, non sono sazi. Con il Cosenza stordito e disorganizzato dopo il colpo subìto, sfruttano la loro arma letale, ovvero, gli inserimenti. Okereke, al 7′, sfugge a Dermaku e insacca alle spalle di Perina, senza esultare. Le frecce bianche fanno malissimo alla retroguardia del Cosenza. Okereke non lo si ferma manco con i cannoni e Dermaku lo stende al 15′. Pezzuto fischia il rigore, realizzato da Ricci. Neanche 20 minuti di ripresa e la gara è, già, terminata. Al 21′ l’ingresso di Legittimo riporta la retroguardia a 3, mentre il centrocampo si dispone a 4 con il trequartista e le due punte. Ma solo per non prenderne più.
(foto di copertina Il Secolo XIX)
Il tabellino
SPEZIA (4-3-3): Lamanna 6; Vignali, Terzi, Capradossi, Augello; Bartolomei, Ricci 6,5 (30′ st Maggiore), Mora; Gyasi, Okereke 7,5 (31′ st Gudjohnsen), Pierini 6,5 (39′ st Acampora). In panchina: Manfredini, Barone, Crivello, Giani, De Col, Banchini, De Francesco, Bastoni, Figoli. Allenatore: Marino.
COSENZA (4-3-3): Perina 6; Corsi 5,5, Idda 4,5, Dermaku 4,5, D’Orazio 5; Bruccini 5,5, Mungo 5, Garritano 5 (12′ st Verna); Baez 5, Maniero 5 (21′ st Legittimo), Tutino 5 (10′ st Baclet). In panchina: Saracco, Pascali, Tiritiello, Bearzotti, Schetino, Palmiero, Varone, Di Piazza, Perez. Allenatore: Braglia.
MARCATORI: 1′ pt Augello, 3′ st Bartolomei, 7′ st Okereke, 17′ st Ricci su rigore (Sp).
ARBITRO: Pezzuto di Lecce.
NOTE. Prima del fischio d’inizio le due squadre effettuano un minuto di silenzio e raccoglimento in ricordo di Gigi Radice, storico allenatore del Torino scomparso nella giornata di ieri. Spettatori: 4500 circa con più di 300 tifosi ospiti. Angoli: 10-3 per il Cosenza. Ammoniti: Capradossi (Sp), Bruccini, Dermaku (Cs). Recuperi: 0′ pt – st