Chiese di Calabria
Madre Giuditta: una nuova scintilla per la Chiesa
Monsignor Oliva: la santità è il volto più bello della Locride, una terra maltratta ma dalle radici cristiane
Il vescovo di Locri-Gerace, S.E. monsignor Francesco Oliva, a conclusione dell’Inchiesta diocesana, manifestando gioia e gratitudine, ha dichiarato: “Madre Giuditta Martelli esprime il volto positivo di una Locride che ha profonde ed inconfondibili radici cristiane. Una scintilla di luce che illumina una terra troppo maltrattata ed indica il cammino della santità come via di riscatto”. Sabato 15 giugno 2019, nel Salone del Centro Pastorale di Locri si è svolta la chiusura dell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità della Serva di Dio, Madre Giuditta Martelli, fondatrice delle Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo (APSS). Alle sessione pubblica, hanno partecipato le autorità civili e i metropoliti di Catanzaro e Reggio Calabria. La sessione è stata presieduta da monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace.Il lavoro del Tribunale diocesano si è svolto nell’arco di 12 anni, dal 2007 ad oggi, e diverse figure di laici e sacerdoti si sono alternati nella ricerca e nella raccolta delle testimonianze. Dal 2017, Postulatore della Causa è stato nominato il Rev. Sac. Don Enzo Gabrieli del clero di Cosenza ed un nuovo tribunale composto da don Giuseppe Depace (giudice), don Lorenzo Spurio (promotore) e Francesco reda (notaio) ha celermente lavorato per la conclusione dei lavori.La Madre Generale delle APSS, suor Carina Canalita, a nome della Congregazione, ha espresso il suo ringraziamento al Signore,e alla Chiesa particolare di Locri e a quantihanno collaborato in questi anni, a diverso titolo, per la causa di beatificazione della Serva di Dio, madre Giuditta Martelli.Oltre 4700 le pagine dell’Inchiesta raccolta e presentata al Vescovo. Il Postulatore ha spiegato che tale atto non è anticipazione del giudizio della Chiesa ed è stata l’occasione per illustrate i diversi passaggi di una secolare procedura atta a garantire la Chiesa nei suoi pronunciamenti e che non richiede “fretta o approssimazione” sia negli inetrroigatori sia nella ricerca e nello studio del materiale storico, teologico e medico.