I messaggi per la Quaresima dei Vescovi calabresi

Tra pandemia e crisi ucraina, gli inviti dei presuli calabresi per il tempo di preparazione alla Pasqua. 

Rossano – Cariati

“Gli sforzi e i frutti della Quaresima li vogliamo devolvere per l’emergenza Ucraina: la situazione è sempre più grave, si temono sempre più vittime civili e il rischio è una catastrofe umanitaria”. A scriverlo, nel messaggio per quaresima dal titolo “Non stanchiamoci”, è mons. Maurizio Aloise, arcivescovo di Rossano – Cariati. “In questo quadro sosterremo Caritas Ucraina che sta moltiplicando gli forzi sul territorio e in accordo con Caritas Polonia, Moldova e Romania, dove si stanno concentrando i rifugiati”. A proposito della quaresima, il presule rossanese sottolinea che “il digiuno e la preghiera costruiscono nel cuore di ciascuno lo spazio della condivisione fraterna come mezzo per chinarsi e curare le piaghe doloranti di chi è nel bisogno” e che “la condivisione è amore del prossimo, è riconoscere Cristo nei fratelli”. In questo senso, mons. Aloise, evidenziando la pratica del digiuno, invita ad “accontentarsi dell’essenziale per essere poveri nello spirito, incarnando le Beatitudini, essere persone che contano su Dio fino in fondo”. Così, questo tempo “nella sua funzione liturgica e pastorale ci prepara a lasciarci raggiungere dagli orizzonti luminosi della Pasqua”.

Reggio Calabria – Bova

“All’interno degli avvenimenti locali e globali – non da ultimo il dramma della guerra russa-ucraina – che accadono sotto i nostri occhi e che trasversalmente toccano anche noi, dobbiamo esercitarci a porgere un orecchio attento alle molteplici istanze positive e, insieme, alle criticità, alle problematiche sociali, culturali, economiche, ecologiche, affettive, educative antiche”. A scriverlo, nel messaggio per la quaresima dal titolo “La cerniera dell’umiltà” è mons. Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria – Bova. Il presule, che ricorda la necessità di “procedere nel comune cammino sinodale”, ha invitato i fedeli della diocesi reggina a “non ignorare le urgenti sollecitazioni di questo tempo né dare risposte affrettate, preconfezionate e inadeguate, a volte prelevate dal nostalgico museo del com’eravamo”. Per mons. Morrone – che ha additato la strada dell’ “aprire il cuore al grido delle giovani generazioni” e all’ “ascolto di sé stessi”, “la quaresima è tempo particolarmente propizio dello Spirito, tempo opportuno per il nostro cammino sinodale”. Da qui l’invito: “Curiamo in questo tempo la sordità del cuore per non trovarci nell’assurdo della solitudine assordante e avvilente del peccato che tutti mortifica e distrugge, in tutti gli ambienti della socialità umana: ecclesiale, economica, politica, culturale, ludica, famigliare”. Per questo – ha concluso – “il nostro esercizio quaresimale è nella conversione all’ascolto reciproco, nello stile e nella postura ecclesiale della sinodalità, per riappropriarci del nostro essere casa e famiglia di Dio”.

Crotone – Santa Severina

“Una quaresima segnata dall’impegno a essere protagonisti del percorso sinodale”. È l’auspicio di monsignor Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo di Crotone – Santa Severina, nella lettera pastorale rivolta alla diocesi per il tempo di quaresima dal titolo “Immaginare insieme una Chiesa diversa”. “L’itinerario che intendiamo percorrere, per risultare efficace, dovrà essere avvertito e portato avanti come un cammino di Chiesa” – ha scritto il presule – che ha invitato a “immergerci nel percorso sinodale”. Infatti, “non si può in nessun modo appaltare il discernimento ecclesiale solo ad una élite di persone scelte all’interno della compagine ecclesiale”. Additando le “disposizioni” di “fede, ascolto, umiltà, gratitudine, stile relazionale fraterno”, mons. Panzetta ha invitato “tutti a camminare insieme, sotto la guida dello Spirito, e nella convinzione che l’itinerario sinodale possa costituire, per una efficace evangelizzazione intraecclesiale, una possibilità di rimetterci in ascolto del Maestro per rinnovare profondamente il nostro stile e il nostro volto davanti al mondo”. Il vescovo di Crotone si è detto “convinto che la fatica che compiremo per discernere insieme la volontà di Dio sulla Chiesa, al di là di tutti gli altri esiti che ci attendiamo, può offrire un contributo a rendere più consueto e più diffusi, nel nostro contesto ecclesiale, una mentalità e uno stile sinodale”. Infatti – ha concluso – la sola crescita in sinodalità sarebbe già un ottimo risultato, perché sarebbe già un cambiamento capace di riconfigurare il volto della nostra Chiesa e di rivitalizzare tutte le forze in essa presenti”.

Locri – Gerace

“La quaresima ci consegna tante speranze insieme a tante sofferenze, legate ancora alla pandemia che l’intera umanità sta sperimentando da oltre due anni, cui si aggiunge ora la paura per una guerra insensata che coinvolge il popolo ucraino e quello russo”. A scriverlo, nel messaggio per la quaresima rivolto ai fedeli della diocesi, è monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri – Gerace. Auspicando che “la quaresima sia un’opportunità per crescere nella relazione col Signore”, il vescovo locrese ha invocato il Signore perché “dia a me, ai sacerdoti e a tutto il popolo fedele la fantasia e la creatività nel pensare nuove vie di rinnovamento pastorale, che tengano conto del tempo presente con le sue attese, paure e speranze”. Riflettendo sul tempo quaresimale, mons. Oliva ha invitato a “non rassegnarsi a una fede vissuta stancamente, nella ripetitività di gesti che non dicono più nulla al cuore dell’uomo, ma che fanno perdere la bellezza e la novità del Vangelo”. In questo senso, ha sottolineato l’importanza del cammino sinodale: “l’ascolto della Parola di Dio e dei fratelli e delle sorelle, in particolare l’ascolto degli ultimi, è prezioso, poiché ripropone lo stile di Gesù, che prestava ascolto a tutti e soprattutto ai piccoli, agli ammalati, alle donne, ai peccatori, ai poveri, agli esclusi”. Infatti, ha concluso il presule, “solo una Chiesa che ascolta è una Chiesa sinodale sensibile al soffio dello Spirito. Proviamo ad essere chiesa dell’ascolto, libera da ogni forma di sterile clericalismo”.

Cassano all’Jonio

“Conversione, penitenza, preghiera, croce, silenzio, ascolto, digiuno, carità, fraternità, speranza, gioia e resurrezione”: sono le parole chiave del messaggio per la Quaresima di mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio. “Ci espone all’annuncio più grande mai udito – scrive il presule Savino -, che ha sconvolto e riaperto la storia umana: la morte è stata vinta. Qualcuno l’ha sconfitta per noi e definitivamente! Annuncio che avviene attraverso poche parole – Cristo è risorto! – ma parole che contengono un potenziale rivoluzionario”. Esse “sono precedute e preparate da quelle che, accompagnandoci per quaranta giorni, ci immetteranno nelle celebrazioni pasquali. Non solo come un affluente che sfocia in un fiume più grande, ma come un movimento dello stesso percorso, come un fluire sotterraneo e ignorato da tutti, finché non viene alla luce”. La Quaresima, secondo il vescovo di Cassano, “è paragonabile a questo scorrere nascosto, precedente e solitario. Soprattutto per i suoi quaranta giorni essenziale è il valore delle parole e dell’unica Parola che li illumina. Li investe di luce discreta e che talvolta ferisce, lava e guarisce. Luce che, chiarendolo, fa morire il male e riaccende la vita. Stiamo parlando della Parola di Dio, tutta da riscoprire, accogliere, amare e praticare”.

Mileto – Nicotera – Tropea

“La nostra terra ha bisogno del Vangelo di Cristo, della buona notizia che lega in un abbraccio d’amore il Padre celeste ad ogni uomo che attendere nel buio la luce del Signore”. Lo ha scritto monsignor Attilio Nostro, vescovo di Mileto – Nicotera – Tropea, nel messaggio per la quaresima 2022. Il presule ha scritto la lettera durante il ritiro del clero, “col cuore colmo di gratitudine ed entusiasmo per i copiosi e meravigliosi frutti che già si intravedono in questi pochi mesi dal mio ingresso in Diocesi come vostro nuovo vescovo”. Mons. Nostro ha evidenziato che “siamo chiamati ad intraprendere il cammino di questa quaresima col cuore rivolto alle tante situazioni di difficoltà” ma anche a “reagire, facendo nostra una sfida ulteriore: farci interrogare dal Sinodo universale indetto da Papa Francesco, nell’ascolto reciproco e nella preghiera”. Il vescovo di Mileto ha comunicato che il prossimo 5 marzo, alle ore 16, presiederà l’Eucaristia sulla spianata della “Villa della Gioia” a Paravati. “Vi aspetto – ha scritto – per metterci in ascolto della Parola che il Signore ci rivolge, per nutrirci dell’Eucaristia che sostiene il nostro cammino fino a quella Pasqua che ci renderà persone nuove, figli di Dio che vincono, in Cristo, il peccato e la morte!”.