Settantacinque anni di sacerdozio del Vescovo Lauro

Uno dei due testimoni viventi del Concilio e fra i Vescovi più anziani d'Italia, lo precede solo monsignor Bettazzi. Agli auguri si unisce anche la Chiesa di Cosenza che assicura la sua preghiera

La diocesi calabrese di San Marco Argentano-Scalea in festa con il vescovo emerito Augusto Lauro che oggi, nella solennità dei Santi apostoli Pietro e Paolo, raggiunge il traguardo del settantacinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale, avvenuta nella Cattedrale di Cosenza il 29 giugno 1947 per le mani dell’arcivescovo Aniello Calcara. Il presule è nato il 29 novembre 1923 (tra cinque mesi dunque compirà 99 anni) a Tarvisio, in provincia di Udine, per poi trasferirsi con la famiglia a Cosenza, nel 1936. Da giovane è stato assistente diocesano della Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac). Ragioniere e studente universitario in economia e impiegato presso l’Intendenza di Finanza, nel 1942 era entrato nel Seminario diocesano di Cosenza per poi completare gli studi teologici nel Pontificio Seminario regionale “Pio” XI di Reggio Calabria.Nel 1962 l’arcivescovo Domenico Picchinenna, apprezzandone la profonda umiltà, lo nominò vicario generale e Lauro da vicario capitolare resse l’arcidiocesi durante la sede vacante per il trasferimento dello stesso arcivescovo a Catania. Fu delegato arcivescovile e poi vicario generale anche con il nuovo arcivescovo Enea Selis. Di lì a breve, l’8 settembre 1975, papa Paolo VI lo nominò vescovo ausiliare di Cosenza. Venne consacrato in Duomo il 28 ottobre. Nel 1979 papa Giovanni Paolo II lo promosse vescovo di San Marco Argentano-Scalea. Fece il suo ingresso a San Marco Argentano il 24 aprile dello stesso anno, divenendone primo vescovo della nuova denominazione.Il suo ventennio di episcopato in diocesi è stato veramente ricco di luce. Un itinerario pastorale di lavoro, di illuminazione spirituale nel segno di una rinnovata civiltà cristiana. Ci vorrebbero tante pagine per descrivere e particolarizzare le opere spirituali, materiali e sociali del suo governo episcopale. La pagina diocesana di Avvenire, che ha curato con tanto zelo e con arte di vero pastore e giornalista, riporta fatti, memorie e dati. Con il suo episcopato il presbiterio si è arricchito di trentaquattro nuovi sacerdoti, trenta consacrati da lui e quattro da san Giovanni Paolo II. Monsignor Lauro ha inoltre promosso, a distanza di oltre duecentoanni dall’ultimo precedente, datato 1723, il Sinodo diocesano. Un evento preparato e celebrato con tanta pazienza e perizia che è un documento attuale e storico per le prospettive del futuro. “La diocesi di San Marco Scalea per una nuova evangelizzazione”, il tema delle assise organizzate in tre fasi nell’arco di sei anni.«Il mio onore è l’onore della Chiesa». Questa celebre espressione di san Gregorio Magno ha sempre accompagnato il ministero del vescovo Augusto. Davvero servire la Chiesa per Lauro è stato un continuo amare e servire il Signore Gesù e il popolo di Dio affidato alle sue premurose cure pastorali. In questo giorno di grande festa per monsignor Lauro – che attualmente vive a Cosenza e assistito amabilmente dai suoi familiari – sono giunti gli auguri e le preghiere da parte del suo successore Leonardo Bonanno, unitamente al clero, ai religiosi e ai fedeli della diocesi di San Marco- Scalea, che conservano nel cuore il sorriso di quest’umile padre e pastore.Anche la diocesi di Cosenza si unisce alla gioia e assicura la preghiera per il caro “don Lauro”, uno dei due Vescovi ancora viventi del Concilio e fra i più anziani d’Italia. Lo precede solo monsignor Bettazzi.