Monsignor Bonanno consacra la Chiesa di Maria Stella della nuova evangelizzazione

In contrada Iotta di San Marco Argentano ha presieduto la celebrazione per la dedicazione della Chiesa costruita con i fondi dell'8xmille nel giorno del suo 75° compleanno

La popolosa contrada Iotta,  che  ricade nel territorio della Parrocchia di San Giovanni Battista in San Marco Argentano,  retta dal  parroco don Angelo Longo, ha finalmente la sua chiesa, che è stata consacrata il 18 ottobre scorso con il titolo S. Maria Stella della Nuova Evangelizzazione. Un sogno partito dall’inizio del Terzo Millennio, allorché il Parroco del tempo, don Carmelo Terranova, ha pensato di erigere un luogo di culto con locali di ministero nella zona collinare di San Marco di cui la posa della prima pietra era avvenuta il 17 ottobre del 2004 con la benedizione del Vescovo mons. Domenico Crusco. All’ingresso del nuovo Vescovo mons. Leonardo Bonanno, il 2 aprile 2011, la chiesa si presentava nella sua struttura in cemento armato, per cui egli provvide ad un primo contributo per preservare la struttura da fattori che avrebbero potuto comprometterla.

La Provvidenza ha voluto che proprio al compimento del 75 mo anno di età fosse il Vescovo Bonanno a completare la chiesa con i fondi dell’8 per mille destinati alla Diocesi con la collaborazione dell’Ufficio Tecnico Diocesano (direttore don Andrea Caglianone e tecnico ing. Stefano Cittadino) mentre i lavori sono stati eseguiti dall’apprezzata ditta Raffaele Spina, che è subentrato all’Impresa del luogo Giovanni Zecca. Nella sua omelia il Pastore della diocesi, visibilmente commosso, ha manifestato il ringraziamento al Signore per avergli dato la possibilità di completare anche quest’opera, la cui data di dedicazione avveniva nella festa di San Luca Evangelista per sottolineare il legame con l’evangelista Marco, Patrono della diocesi, entrambi chiamati a presentare la missione del Maestro per l’avvento del Regno di Dio nella comunità degli uomini attraverso l’annuncio del Vangelo.

“Oggi – ha continuato il Presule – si deve meglio  parlare di un ritorno al Vangelo, di una nuova evangelizzazione che  è un impegno non solo  per i sacerdoti  e vescovi, ma anche per il popolo dei battezzati. San Paolo dice nella Lettera ai Romani  che la fede nasce dall’ascolto della Parola di Dio ed evidentemente ci devono essere coloro che l’annunciano: gli Apostoli, i discepoli, i cristiani. Si avverte oggi ancor più  la necessità di rispondere alle domande di senso della nostra vita che solo il Signore può dare e riguardano il dono della pace, il rispetto della dignità umano, uno sviluppo che possa fondare la civiltà dell’amore.

Al termine del solenne e suggestivo rito il Sindaco della Città, Virginia Mariotti, che risiede proprio nella contrada Iotta, nel suo intervento ha ripercorso tutto l’iter che ha condotto al giorno dell’apertura del tanto atteso luogo di culto, a partire dall’infanzia e dall’adolescenza dei suoi coetanei della comunità costretti a frequentare  ambienti angusti e poco dignitosi per il catechismo e altre attività educative negli anni in cui era parroco don Michele Coppa e quanti si sono succeduti. Ha manifestato la sua gratitudine al Vescovo che anche in quest’occasione ha mostrato verso il nostro popolo la sua sollecitudine di Pastore attento alle necessità dei fedeli. Ha ringraziato i colleghi sindaci Pinotto Mollo e Giulio Serra che si sono adoperati per l’esproprio dell’area e l’avvio dei primi lavori di costruzione dell’edificio  e della piazza antistante.

Non poteva mancare nel suo discorso, interrotto dalle lacrime, il ringraziamento per don Angelo, che da Amministratore Parrocchiale diventava da quella sera Parroco di San Giovanni Battista per decreto vescovile, incarico previsto per nove anni. Lo stesso don Angelo manifestando con le sue parole tanto fervore per lo zelo delle anime affidategli ha ringraziato il Signore che si è manifestato  attraverso l’amabile persona del nostro Vescovo, ne ha ricordato i genitori annunciando di aver pensato di dedicare il salone parrocchiale a “Mamma Costanza” (la Madre del Vescovo) dalla quale ha sentito particolare ammirazione. Per tutti, rappresentati delle istituzioni civili e militari, collaboratori e fedeli ha avuto un pensiero di riconoscenza per l’impegno profuso  che dovrà continuare nelle forme più diverse per il vero bene del nostro popolo.