Mons. Milito: con Amoris laetitia, verso “una conversione pastorale”

Il Convegno diocesano “Con Maria, Amoris laetitia, madre, maestra e regina di misericordia” ha aperto l'anno mariano nella diocesi reggina. Il Vescovo: "Amoris laetitia va esplorata tutta, per tutta abitarla e sentirsi veramente a casa dell’amore".

“Abbiamo coscienza di dover procedere a una conversione pastorale, cioè di mentalità nuova che richiede insieme rifiuto di posizioni rigide o atteggiamenti accomodanti, con il cuore del Buon Pastore in un rapporto di chiarezza nella carità della verità”. Lo ha detto monsignor Francesco Milito, Vescovo di Oppido Mamertina – Palmi, dando avvio, a Rizziconi (Rc), ai lavori del convegno diocesano sul tema “Con Maria, Amoris laetitia, madre, maestra e regina di misericordia”. La diocesi calabrese dà così avvio all’Anno mariano, a conclusione del ciclo pastorale triennale, “in provvidenziale sintonia con il Centenario delle apparizioni di Fatima”. Mons. Milito ha evidenziato che “l’Amoris laetitia va esplorata tutta, per tutta abitarla e sentirsi veramente a casa dell’amore. Perché in questo consiste la sua peculiarità: è una riflessione sull’amore nella famiglia, quindi sul suo connettivo primo, non un prontuario per quiz a domande/risposte lampo e chiuse”. Il presule ha evidenziato come “le domande ci sono e se le pone, le recepisce e le condivide l’Esortazione”, perché la famiglia è “sottoposta a sfide formidabili e radicali, forse mai prima d’ora tendenti a sconvolgerne natura e significato”. Le risposte hanno bisogno di entrare nella logica spiazzante del Vangelo per essere anzitutto comprese e quindi condivise”. Infatti, per il vescovo, “all’Amoris laetitia, non ci si può avvicinare come ad una canzonetta di amore con i motivetti che piacciono, piuttosto come ad una potente opera sinfonica da seguire con trasporto per non perderne nessuna sfumatura. Neppure è una casetta, poetico nido d’amore, dove si entra e ci si ferma all’ingresso o alle prime stanze. L’Amoris laetitia è un palazzo, così ben strutturato, che può e deve essere abitato, – cioè sentirlo come proprio, solo se ne scopre la perfetta architettura strutturale e di servizio e se ne coglie la funzionalità”.

L’Anno mariano inizierà il prossimo 7 dicembre nella Cattedrale di Oppido Mamertina.