Mons. Graziani interviene sulla vicenda Marrelli Hospital: “servono risposte efficaci””

Una nota dell'Arcivescovo di Crotone sulle ultime vicende del Marrelli Hospital che vede alcuni dipendenti da tempo in agitazione per ottenere un budget che sia sufficiente per la vita della struttura.

Le ultime vicende del “Marrelli Hospital” vanno “a impattare sulla sopravvivenza di una lodevole iniziativa imprenditoriale la quale va incontro alle esigenze sanitarie del territorio crotonese”. Da qui l’auspicio che la sanità regionale “dia risposte più efficaci nell’interesse dei cittadini”. A scriverlo, in una nota, l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, monsignor Domenico Graziani, intervenendo sulla situazione dell’azienda che vede i dipendenti da tempo in agitazione per ottenere un budget che sia sufficiente per la vita della struttura. Per il presule una risposta che “non garantisca la sostenibilità economica dell’azienda ospedaliera privata è chiaramente frutto di scelte che pregiudicano gli interessi generali, e non è questo il compito dei pubblici amministratori o di chi è incaricato di supplire la volontà politica”. “L’insufficienza dei fondi, se effettiva, dovrebbe comportare un sacrificio per tutte le strutture e non solo per il ‘ Marrelli Hospital’”, si legge nella nota nella quale si evidenzia che le convenzioni del Servizio sanitario e il loro finanziamento “non possono prescindere da una analisi delle esigenze delle realtà territoriali e le poche risorse devono essere calibrate su queste”.“Tutte le altre risposte non hanno carattere politico ma sono e si prestano a interpretazioni fuorvianti, e finiscono per colpire, speriamo involontariamente, la sanità privata chiamata ad integrare il settore pubblico in crisi di sostenibilità economica”. Secondo mons. Graziani, la sanità regionale deve “analizzare i dati quantitativi e dare di conseguenza risposte in coerenza con gli stessi. Accreditare una struttura sanitaria e non garantirle la sopravvivenza economica rappresenta il fallimento della politica sanitaria della Regione Calabria e determina il ben noto esodo dei malati calabresi verso strutture extraterritoriali, ingenerando il sospetto che alla fine il discorso si risolva in un vantaggio aziendale per quelle strutture e in una insostenibile penalizzazione per la Calabria intera”. Per evitare tutto questo il presule invita caldamente gli organi competenti a “garantire soluzioni trasparenti e ottimali su tutti gli aspetti che vanno dal lavoro e dalla attività imprenditoriale alla salute dei cittadini tutti”.