Chiese di Calabria
Lamezia celebra la Giornata del migrante e del rifugiato con una messa multietnica
Domenica verrà presieduta in Cattedrale dal Vescovo Cantafora. Un gesto speciale per i bimbi morti nel Mar Mediterraneo.
La diocesi di Lamezia Terme celebrerà la 103esima Giornata del migrante e del rifugiato con una messa presieduta, alle ore 18,30, in Cattedrale, dal vescovo, monsignor Luigi Antonio Cantafora, alla quale parteciperanno tutte le comunità presenti sul territorio. Oltre alle letture in lingua, per richiamare il tema della giornata, i bambini di varie etnie e Paesi animeranno con i canti la celebrazione. Durante la Messa, anche un momento di preghiera per chiedere perdono per tutti i bimbi morti nel Mar Mediterraneo, vittime della crudeltà di chi sfrutta la disperazione delle persone costrette ad emigrare e vittime anche della nostra indifferenza. “Il messaggio di papa Francesco per la Giornata pone l’accento sui migranti minorenni, specialmente quelli soli, sollecitando tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi: perché minori, perché stranieri e perché inermi, forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari – afferma suor Manuela Simoes, direttrice dell’ufficio Migrantes diocesano”. Simoes sottolinea come “il Papa ci sollecita alla protezione, all’integrazione e a trovare soluzioni durature perché è sempre più drammatica, specie qui in Calabria, la realtà di migranti minorenni che sbarcano sulle nostre coste e dopo la permanenza nei centri di accoglienza se ne perdono le tracce: diventano invisibili”. Come ufficio diocesano Migrantes – evidenzia ancora – “anche qui a Lamezia cerchiamo di fare il più possibile per essere vicini ai più piccoli che vengono da altri Paesi, contrastando l’esclusione e l’emarginazione innanzitutto spingendoli ad andare a scuola e interloquendo con le famiglie. Come Chiesa di Lamezia vogliamo continuare a rispondere all’appello del Papa facendoci prossimi con gesti concreti di fraternità ai minori che giungono nel nostro territorio, alle loro famiglie e alla loro comunità per una più piena inclusione e per costruire una città che sia famiglia per tutti”.