Chiese di Calabria
Due chiese sorelle unite dalla Santità
Le diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e Agrigentoriunite insieme dall’opera e dalla venerazione per San Gerlando
Un pellegrinaggio intenso e bello quello della diocesi diMileto-Nicotera-Tropea sui luoghi di san Gerlando, patrono delladiocesi di Agrigento. A guidare il pellegrinaggio e a presiedere lasolenne celebrazione eucaristica nella festa del patrono, nella ChiesaS. Alfonso – la cattedrale non è agibile da ormai sei anni – ilvescovo mons. Luigi Renzo. Accanto a lui l’arcivescovo di Agrigento,il card. Francesco Montenegro che nel suoi saluto ha ricordato ilegami tra le due diocesi. “Con la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropeaabbiamo in comune il passaggio di San Gerlando e la sua opera dievangelizzazione dopo stagioni storiche segnate da gravi difficoltà.Ma non solo questo; seppure dalla restaurazione ecclesiale voluta dainormanni siano passati diversi secoli e sebbene le nostre due diocesisiano separate da un centinaio di chilometri, pensiamo di condividerediversi aspetti della vita pastorale. Ci accomuna l’appartenenza almeridione d’Italia – ha detto Montenegro – segnato da problematichesociali pesanti come la mancanza di lavoro, l’influenza delleorganizzazioni malavitose e una diffusa crisi di speranza. Facciamo iconti – ha aggiunto il porporato – con un passaggio epocale fra i piùcomplessi degli ultimi secoli e, rispetto al quale, non intravediamosegnali di cambiamento. Nella logica del Vangelo insieme a voi, anchedentro questa celebrazione, ci piace condividere il desiderio di unachiesa che non smette di essere lievito alla pasta e piccola fiammellain mezzo a fitte nubi”. Il card. Montenegro ha quindi affidatoall’intercessione di san Gerlando, “uomo semplice e forte, coraggiosoe pieno di carità, intraprendente e paziente” le due diocesi: “a luiche le ha guidate con saggezza vogliamo chiedere che le sostenga e nonci faccia mai mancare ‘l’olio della consolazione e il vino dellagioia’”. Un legame quello tra le diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e Agrigentoricordato anche da mons. Renzo: “siamo riunite, insieme godendoentrambe dell’opera di San Gerlando, anche se in tempi diversi, permanifestare la nostra gratitudine e devozione a questo santo. La suapresenza a Mileto è stata preziosa e incisiva perché si trattò diimpiantare la nascente diocesi. Trasferito poi qui si trovò a dovererilanciare e sistemare la diocesi di Agrigento dopo lo sfacelo delladominazione araba”. Il vescovo calabrese ha quindi sottolineato cheper “noi la normalità deve essere la santità, questo è il richiamo checontinua a rivolgerci San Gerlando. Non siamo santi perché nonfacciamo peccati ma perché abbiamo il coraggio di riprenderci daimomenti in cui cadiamo nell’errore. Fedeltà e coerenza è questo quelloche ognuno di noi deve testimoniare. È questa la chiesa che ognuno dinoi si aspetta di avere al proprio fianco. Una chiesa con il volto dimamma”. Tra le due diocesi anche uno scambio di doni: il card. Montenegro haregalato a mons. Renzo un pastorale in legno. Il vescovo calabrese hainvece portato in dono al porporato e alla diocesi agrigentina unquadro,realizzato da un pittore calabro, raffigurante S. Gerlando con allespalle le Cattedrali di Mileto e di Agrigento.