Il contributo di padre Rocco Benvenuto alla nostra storia

È stato il primo Direttore degli Studi del nascente Seminario teologico cosentino.

Nella notte del 28 Novembre è venuto a mancare p. Rocco Benvenuto, sacerdote e religioso dell’Ordine dei Minimi. L’inaspettata scomparsa, dovuta ad un infarto, ha destato la commossa attenzione di molti sia nel mondo civile che religioso. Nato a Corigliano nel 1960, p. Rocco ha sin da piccolo respirato la spiritualità di s. Francesco di Paola attraverso la frequentazione del convento dei Minimi nel suo paese natio. Il 4 Ottobre 1987 è stato ordinato presbitero e ha iniziato ad esercitare il suo ministero sacerdotale nella comunità di Paola, occupandosi da subito della Biblioteca Charitas, di cui ha ricoperto l’incarico di Direttore fino al 2013. Questo impegno, grazie al contatto diretto con alcune delle fonti sulla vita di s. Francesco di Paola e sull’Ordine dei Minimi, ha agevolato l’esercizio della ricerca storica che lui stesso ebbe a definire in più circostanze una personale forma di riconoscenza nei riguardi del Padre Fondatore, del quale era desideroso di conoscere la vita in maniera sempre più approfondita per eliminare quelle inesattezze che spesso vengono inconsapevolmente tramandate. Si è dedicato, inoltre, all’insegnamento presso la Scuola Apostolica del santuario di Paola -di cui ha anche ricoperto l’incarico di Direttore- e alla rivista “La voce del Santuario”, da lui ritenuta uno strumento prezioso per raggiungere i devoti del Santo rendendoli costantemente partecipi della vita della casa madre dell’ordine. Nel 2001 si è trasferito a Cosenza, dove ha esercitato il ministero di Correttore della comunità e Parroco di S. Francesco Nuovo. Qui, grazie all’entusiasta collaborazione dei parrocchiani, ha messo in cantiere numerose attività pastorali cercando di dare una risposta adeguata alle esigenze del territorio. Accanto all’impegno pastorale l’allora Arcivescovo di Cosenza, Mons. Giuseppe Agostino, gli ha affidato la direzione del nascente Istituto Teologico Cosentino. Prezioso è stato il suo apporto, sia per l’ampia preparazione culturale sia per le capacità organizzative che gli hanno permesso di porre le basi per il riconoscimento giuridico dell’istituzione accademica, oggi affiliata alla Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale (Napoli). Mettendo in campo progetti lungimiranti al fine di fornire un’adeguata formazione intellettuale ai seminaristi della diocesi, inserì nel collegio docenti dell’Istituto numerosi professori dell’Università della Calabria, creando in germe la collaborazione proficua di cui oggi gode il polo di formazione ecclesiastica. Il 28 Settembre 2007 è stato eletto, succedendo a p. Gregorio Colatorti, Correttore provinciale della Provincia monastica San Francesco, che conta numerosi conventi tra Calabria, Puglia e Messico…Dopo aver vinto gli iniziali timori, diede vita ad un’energica attività ministeriale, cercando di valorizzare le occasioni anniversarie legate alla vita di S. Francesco e impegnandosi per porre sempre più il Santuario al centro della vitalità religiosa calabrese. Tanti gli eventi di cui ha curato l’organizzazione durante il suo provincialato; tra i molti si ricordano il V centenario della morte di s. Francesco di Paola (2007), il 45° Convegno Nazionale dei Rettori e Operatori dei Santuari Italiani tenuto per la prima volta presso il Santuario paolano (2010), la prima Borsa del Turismo Religioso e delle Aree Protette ospitata in Calabria (2012). Nel 2013, a conclusione del suo mandato di Correttore provinciale, si è trasferito a Pizzo, dove ha servito la parrocchia di S. Rocco e S. Francesco di Paola come parroco in solidum con p. Gaetano Nicolaci. Negli ultimi cinque anni ha avuto modo di tornare a dedicarsi approfonditamente agli studi e all’attività di divulgazione, svolta attraverso numerose pubblicazioni di libri e di interventi su riviste scientifiche e giornali locali…Tanti hanno testimoniato di aver sempre visto nel religioso un importante punto di riferimento, sempre disposto a dispensare preziosi consigli, soprattutto a chi viveva situazioni di grande difficoltà.