Il Battesimo di Gesù: la parola chiave è compiacimento
Dio nel guardare a suo Figlio Gesù gioisce perché lui è il prototipo di ogni bene.
La parola chiave della festa del battesimo di Gesù è compiacimento. È un sostantivo che deriva dal verbo compiacere, e indica il sentimento di intima soddisfazione per qualcosa o qualcuno. L’evangelista Luca adopera una parola greca che rimanda al campo semantico del piacere, del bene, del desiderio. Il compiacimento manifesta la gioia di chi trova in altro una sorgente di bene. Il brano del Vangelo che porta a compimento il tempo di Natale pone in correlazione il Padre con il Figlio mediante il compiacimento. Dio Padre trova il proprio compiacimento nel Figlio. Gesù è l’origine della gioia del Padre. Dio nel guardare a suo Figlio Gesù gioisce perché lui è il prototipo di ogni bene. In questo compiacimento ogni uomo è coinvolto mediante la grazia del proprio battesimo. A tal motivo, Dio vedendoci può rivolgere le medesime parole indirizzate a Gesù, perché in noi riconosce l’immagine di suo Figlio. Ogni uomo è il compiacimento di Dio. Ma al contempo questo compiacimento coinvolge anche gli altri, che vedendoci dovrebbero provare gioia, perché in noi è presente lo stie di Gesù. Tutta la vita di Gesù è compiacimento del Padre, tutta la vita del cristiano dovrebbe essere compiacimento del Padre. Per esserlo concretamente dobbiamo sempre più lasciare che Cristo prenda in noi forma. Vivere da battezzati vuol dire proprio questo: pensare, agire e parlare come Gesù. Ogni nostra giornata dovrebbe essere scandita da una semplice domanda: “Gesù che farebbe al posto mio?”. Cari amici, in un mondo in cui tutti si sforzano di compiacere gli altri, non dimentichiamo che Dio si compiace di noi e questa sua gioia per noi cresce nella misura in cui in noi cresce la presenza di Gesù. Il nostro Dio ha una passione per noi, per questo si è fatto uomo mediante suo Figlio. Accogliamo questo dono di grazia con la consapevolezza di essere concretamente amati da Dio.