Festa dell’adesione AC, il messaggio del presidente diocesano

L’8 dicembre si rinnova il Sì degli iscritti all’associazione. Sull’esempio di Maria Immacolata

“Miriàm sai cos’è la grazia? […] È la forza sovrumana di affrontare il mondo
da soli, senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero, senza neanche spettinarsi.
Non è femminile, è dote di profeti. È un dono e tu l’hai avuto. Chi lo possiede
è affrancato da ogni timore. Tu sei piena di grazia. Intorno a te c’è una
barriera di grazia, una fortezza. Tu la spargi Miriàm: pure su di me.”
E. DE LUCA, Nel nome della madre (2006)
“Allena il tuo sì!”


MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DIOCESANO PER LA FESTA DELL’ADESIONE 2025
Carissimi amici, buona festa dell’adesione!
Anche quest’anno ci mettiamo in cammino con Maria per condividere il nostro sì. Il percorso in AC è, infatti, un
continuo allenamento a renderci disponibili con la nostra vita per la chiamata che il Signore ci dona, nella Chiesa. Ci alleniamo a tenere insieme storie, generazioni, territori e comunità, siamo pronti a scommettere sul valore di
un cammino condiviso: è questa la sfida appassionante per noi laici che ci sforziamo di coniugare la fede con la
vita! L’AC è una grande palestra per esercitare l’ascolto dei fratelli, l’affidamento al Signore, il servizio agli ultimi; e poi preferiamo sicuramente gli sport di squadra: ogni allenamento è occasione di scambio, di confronto, di
crescita. Quando riceviamo la tessera dell’AC stiamo abbracciando un programma di allenamenti, un viaggio che ci permette di incontrare compagni di strada e ci impegna a coltivare la nostra esperienza di gruppo perché sia uno
spazio accogliente di Chiesa. È un dono prezioso che ci radica in una storia, quella della nostra fede, che è viva e dinamica. Ogni incontro, ogni momento di preghiera, ogni esperienza condivisa è un’opportunità per allenarci a vivere l’incontro con Gesù in modo attivo.
Aderire non significa solo partecipare agli incontri, ma racconta una disponibilità ad essere presenti nella vita delle nostre comunità, a guardare con occhio attento questo tempo che ci è affidato, a costruire legami buoni che profumano di Vangelo con ogni fratello. Siamo chiamati a essere testimoni di amore e di misericordia, esercitando il cuore all’ascolto e alla cura delle persone.
L’esercizio che propone l’AC allora non ci allontana dalla vita, ma ci radica sempre di più in essa, ci rende appassionati della storia – di ogni storia! – dove si rivela il Signore. Infine, non ci alleniamo perché vogliamo un fisico ‘palestrato’, siamo consapevoli dei nostri limiti ma, con umiltà, ci impegniamo per smaltire il colesterolo dell’egoismo che rallenta il nostro passo verso i fratelli!
…e se questo allenamento non producesse tutti i risultati sperati? …se tutto il nostro impegno fosse vano!?
Siamo felici lo stesso, l’AC è una palestra in cui si fanno splendide amicizie!
Buona festa, il Signore benedica questi sì con l’abbraccio delle nostre comunità!