A Napoli un’iniziativa per la pulizia della città

Un'idea giovane partita dai giovani.

Questa è una storia bella del Sud. Riguarda l’impegno di giovani volontari che si definiscono la “generazione della rivoluzione culturale partenopea”. “Abbiamo un sogno – scrivono – e chi ha un sogno è disposto a metterci la faccia, altrimenti non raggiungerai mai nessun obiettivo e il nostro comune obiettivo è quello di dare messaggi di speranza, di cultura, di amore. Chi scrive sui monumenti e sulla nostra storia deve sapere che esiste una parte di popolo napoletano che è disposto a battersi in nome di Napoli. Essere napoletano è meraviglioso! Verremo guidati da restauratori nonostante la nostra azione sia di pulizia e non restauro”.È l’annuncio che i ragazzi di “Sii turista a Napoli”, un’associazione artistico-culturale, hanno diffuso prima di Pasqua, al fine di divulgare una delle loro iniziative di pulizia di due monumenti della città: l’obelisco dell’Immacolata – detto guglia dell’Immacolata – il più famoso degli obelischi di Napoli, situato in piazza del Gesù e la fontana di Monteoliveto, che si trova in piazza Trinità Maggiore. Il primo intervento sulla fontana, compiuto nel gennaio scorso, sarebbe costato ai ragazzi una denuncia, perché non avrebbero usato materiali idonei per la pulitura. Il secondo intervento, effettuato con l’assistenza di giovani restauratori, è spiegato così da una giovane volontaria: “È soprattutto per sensibilizzare non solo i cittadini, ma anche per cercare di invogliare gli Enti che hanno la responsabilità di salvaguardare i nostri monumenti ad agire. Come? Con una maggiore attenzione, magari utilizzando delle telecamere, perché è vergognoso che nell’arco di due mesi la fontana sia stata imbrattata di nuovo”. I ragazzi organizzano visite guidate al Vesuvio o al Museo di Capodimonte o accolgono i turisti al Molo Beverello o al porto, quando scendono dalla “Oasis of the Seas” della Royal Caribbean, la nave da crociera più grande del Mondo o formano una catena umana al grido di “Pompei è mia, Pompei è nostra, Pompei è della gente come noi che non molla mai!” o si dedicano alla pulizia e poi alla visita guidata notturna della Pedamentina di San Martino, uno dei percorsi privilegiati di collegamento tra l’area collinare di San Martino e la zona di Montesanto, utilizzato a tutt’oggi dai vomeresi.“Prima di divinizzare l’estero, conosci la tua città”, proclamano i membri dell’associazione, che si considerano “un’alternativa non istituzionale per cercare di migliorare la situazione”. È di grande rilevanza il fatto che dei giovani siano consapevoli dell’esigenza di salvaguardare il decoro della loro città e di tutelare il suo patrimonio artistico-culturale. Se a questo si aggiunge la volontà di operare in concreto perché questo avvenga, si comprende quanto questa iniziativa abbia una forte valenza educativa e sia un esempio da imitare. La realtà napoletana e in generale quella meridionale, ha bisogno dell’aiuto dei meridionali stessi per tentare un recupero e rigenerarsi. Questi ragazzi l’hanno compreso, proponendo degli atti semplici e nello stesso tempo creativi, che suppliscono con entusiasmo a gravi inadempienze altrui. Non ci si può sostituire alle responsabilità che dovrebbero sovrintendere alla custodia dei beni pubblici e alla loro corretta conservazione, ma certamente è legittimo – oltre che opportuno – pungolare e stimolare l’esercizio di queste responsabilità, laddove questa siano latitanti o pigre. Quanto bene si potrebbe fare nelle nostre città se ogni cittadino diventasse protagonista di nuovi stili di vita, più rispettosi del prossimo e dei beni comuni. Sarà questa la “rivoluzione culturale” da sollecitare e da intraprendere?