Al via l’anno giubilare nelle chiese scelte dal vescovo Giovanni

Il pellegrinaggio e l’indulgenza si potrà ottenere nelle basiliche di Acri, Laurignano, Paola e nel santuario di Paterno. Tempo di grazia nelle foranie

“O Salvatore riversa su di noi,in questo anno di grazia, il torrente della saggezza ineffabile e della sublime conoscenza;o luce di coloro che sono nella notteguida chi è sbandato perché anche, fatti nuovi dal tuo perdonoabbiamo la forza di raccontare le tue meraviglie. Fa risplendere su di noi la luce della tua speranza e guida i nostri passifinché non giungiamo alla celeste Gerusalemmedove tu sarai tutto in tutti”.

La preghiera rivolta al Crocifisso ha contraddistinto la liturgia con la quale nelle Basiliche scelte dal vescovo Giovanni Checchinato è stato aperto l’Anno giubilare. Le basiliche di San Francesco a Paola, di San Francesco di Paola a Paterno, di Sant’Angelo ad Acri e di Maria Santissima della Catena di Laurignano, insieme alla cattedrale di Cosenza, sono luoghi giubilari ordinari. Nei tempi di quaresima e di avvento, nonché nei mesi di luglio e agosto, ci saranno ulteriori luoghi giubilari, scelti sempre dall’Arcivescovo. Il 30 dicembre, nelle quattro basiliche elette, è stata celebrata la santa Messa per l’avvio dell’Anno santo. L’Eucaristia è stata preceduta da momenti di preghiera o di adorazione. Al santuario di Paola sono stati pregati i primi vespri della dedicazione della Basilica.

Qui Laurignano

“Una palestra dello Spirito”. Così padre Mario Madonna, parroco della basilica – santuario Maria Santissima della Catena di Laurignano ha definito il pellegrinaggio giubilare in quello che è uno dei luoghi scelti dall’arcivescovo per il Giubileo in diocesi. Per l’occasione è stato esposto per la venerazione dei fedeli il grande Crocifisso in cartapesta, opera di Giuseppe Manzo. Il parroco ha acceso una lampada che arderà per tutto l’anno giubilare.

Qui Paterno Calabro

“Tutte le cose umane che possiamo sperare sono legittime ma riguardano cose che non sono definitive, non sono eterne. Allora qual è questa speranza alla quale siamo chiamati? È la speranza cristiana, cioè l’incontro con qualcuno che ci dice: ‘Coraggio. Io sono la Speranza, la resurrezione, la vita. L’anno santo ci richiama a questa verità alla quale non siamo più abituati, che non si usa più, ma che è l’unica speranza, speranza di eternità”. Sono le parole pronunciate da mons. Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo emerito di Reggio Calabria – Bova, che al santuario di San Francesco di Paola di Paterno Calabro ha presieduto la processione e la santa Messa nel giorno di apertura del Giubileo. Il santuario paternese è guidato dal parroco padre Antonio Bottino, che con la fraternità minima animerà gli appuntamenti giubilari.

Qui Acri

Padre Salvatore Verardi, parroco della basilica Sant’Angelo di Acri, ha presieduto solennemente i riti di apertura del Giubileo. I padri cappuccini hanno animato la celebrazione nella chiesa acrese, nella quale sono convenuti un gran numero di pellegrini. Dopo la processione iniziale, padre Verardi ha pronunciato la preghiera dinanzi al Crocifisso. Poi ha asperso i fedeli. Nell’omelia ha attualizzato il significato della virtù della speranza, invitando i presenti a coltivare la dimensione dell’incontro nelle diverse realtà familiari e sociali.

Qui Paola

Anche la Basilica del Santuario Regionale San Francesco di Paola è stata elevata alla dignità di chiesa giubilare. L’inizio del Giubileo ordinario 2025 è in sintonia con la storica ricorrenza. Ogni anno, infatti, si celebra la solennità della dedicazione della Basilica avvenuta il 31 dicembre 1716 ad opera di mons. Giuseppe Perrimezzi, vescovo dei Minimi. Nel pomeriggio il padre provinciale, Francesco Trebisonda, oltre a pregare insieme per l’inizio del cammino giubilare ha conferito il mandato ai volontari del Giubileo.

(Hanno collaborato Santocarmine Beltrano e Nadia Focetola)