Attualità
La precaria Agnese Renzi in coda per una cattedra
Un piccolo segno di Paese normale.
Niente favoritismi o vie preferenziali. Agnese Landini, moglie del presidente del Consiglio Matteo Renzi e insegnante precaria, ieri è stata in coda per oltre dieci ore con altri precari in attesa dell’assegnazione di una cattedra. Arrivata a metà mattina davanti alla Russell-Netwon di Scandicci, raccontano le cronache, alle 18 ha ottenuto l’incarico nella scuola di Pontassieve dove ha già insegnato lo scorso anno scolastico. La cattedra annuale era fra quelle rimaste disponibili dopo sette ore di assegnazioni da parte dell’Ufficio scolastico regionale.La professoressa Landini si è detta contenta e ha chiesto il part – time, auspicando “che questo rito penoso finisca. È umiliante. Sembra che chiediamo l’elemosina, invece siamo professionisti”. Il 14 agosto si è chiuso il bando per il piano straordinario di assunzioni previsto dalla riforma della scuola, per cui sono arrivate oltre 71mila domande. Quindicimila docenti dovranno cambiare regione, la maggior parte trasferirsi dal sud al nord, mentre non mancano i malumori e in questi giorni qualcuno ha addirittura parlato di “deportazioni”. Certo, vivere a Milano con 1.300 euro al mese non è come vivere a Matera, ma un Paese normale è quello in cui è la gente a spostarsi dove c’è lavoro, non il contrario. E un Paese normale è pure quello in cui anche la moglie del premier segue, senza eccezioni, la trafila dei comuni mortali, dove insomma contano ancora le regole e la meritocrazia. Anche perché non è difficile immaginare che sarebbe bastata un’alzata di sopracciglio del premier per “sistemare” ai massimi livelli la propria consorte, magari in una grande azienda di Stato. Ma non è accaduto e speriamo non accada mai. Niente scorciatoie, nemmeno per la moglie di Cesare. Così dovrebbero andare le cose (sempre) in un Paese normale.