Attualità
A un mese dal primo suono della campanella
L'inizio e la fine delle lezioni sono stabilite autonomamente dalle singole regioni tramite apposite delibere
L’ordinanza ministeriale numero 128 del 20 giugno 2024, emanata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha fissato le date delle festività nazionali comuni a tutte le scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2024-2025. Queste festività rappresentano momenti di pausa per studenti e docenti in tutto il Paese, e includono date tradizionalmente celebrate come il 1° novembre (Ognissanti), l’8 dicembre (Immacolata Concezione), il 25 e 26 dicembre (Natale e Santo Stefano), il 1° gennaio 2025 (Capodanno), il 6 gennaio (Epifania), il 20 aprile (Pasqua), il 21 aprile (Lunedì dell’Angelo), il 25 aprile (Festa della Liberazione), il 1° maggio (Festa del Lavoro), e il 2 giugno (Festa della Repubblica). A queste, si aggiunge la festività del Patrono, che varia a seconda della città e che si celebra se ricade in un giorno di lezione.
Per quanto riguarda l’inizio e il termine delle lezioni, queste sono state stabilite autonomamente dalle singole regioni tramite apposite delibere, nel rispetto delle loro competenze amministrative. Tale autonomia è garantita dall’articolo 118, secondo comma, della Costituzione, e dall’articolo 138, comma primo, lettera d, del D.lgs n 112/1998, che conferisce alle regioni il potere di determinare il calendario scolastico.
Le date di inizio delle lezioni variano dunque su tutto il territorio nazionale, riflettendo le diverse esigenze e tradizioni locali. In Alto Adige, gli studenti torneranno in classe per primi, già dal 5 settembre. Segue il Trentino il 9 settembre. Friuli-Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto apriranno le scuole l’11 settembre. Lombardia, Molise, Sardegna, Campania e Sicilia accoglieranno gli studenti il 12 settembre. Infine, nella maggior parte delle regioni rimaste, tra cui Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana, la scuola avrà inizio il 16 settembre.
Questa varietà di date testimonia la ricchezza della diversità regionale italiana, che si riflette anche nel settore educativo. Tuttavia, nonostante queste differenze, le festività nazionali comuni garantiscono momenti di unità per tutto il sistema scolastico italiano. L’ordinanza ministeriale ha così delineato un quadro in cui l’autonomia regionale e la coesione nazionale si incontrano, fornendo un calendario scolastico che rispetta le particolarità locali senza perdere di vista l’importanza delle celebrazioni condivise. Per maggiori dettagli www.miur.gov.it