Territorio
La forza di superare ogni ostacolo
Il campione paralimpico Donato Telesca ha parlato di resilienza e inclusione agli studenti
“Superando ogni ostacolo, con determinazione, Donato Telesca, grazie al supporto costante della famiglia che ha fatto rete e non si è arresa, oggi ci racconta la sua straordinaria vita. Insieme, a Fiumefreddo Bruzio, per parlare di resilienza ed inclusione, orientamento motorio e sportivo e consentire ai ragazzi di fare un’esperienza significativa incontrando il campione paralimpico bronzo alla paralimpiadi di Parigi. Quando osserviamo Donato, ha affermato il Dirigente Scolastico dell’ Istituto Comprensivo di Belmonte Calabro, Pasqualino Antonio Iallorenzi, non ne vediamo i limiti, bensì le potenzialità, la tenacia e la determinazione”: con queste parole il Dirigente ha introdotto quello che sarebbe stato per i 150 alunni dell’ IC di Belmonte, un incontro unico e straordinario con il pluricampione paralimpico lucano. Avevamo già annunciato sul nostro settimanale diocesano quest’incontro speciale tenutosi giovedì mattina e dedicato agli studenti di Longobardi, Belmonte e Fiumefreddo che, nella suggestiva cornice del castello Della Valle di Fiumefreddo hanno ascoltato la storia incredibile di un campione capace di trasmettere passione e motivazione riuscendo, come un abile timoniere, a navigare nella sua eccezionale vita. Presenti all’evento anche il primo collaboratore del Dirigente, la professoressa Marianna Calomino, il DSGA dell’Istituto, dott.ssa Annamaria Di Buono e l’assessore Fabio Petrungaro in rappresentanza dell’ Amministrazione Comunale fiumefreddese. Una giornata carica di emozioni che gli studenti hanno saputo veicolare attraverso interessanti interrogativi che hanno posto all’atleta lucano. Curiosità e riflessioni che hanno dato l’opportunità ai ragazzi di dialogare con Telesca che, con semplicità e fermezza, ha spiegato loro come, dall’età di tre anni, perse tragicamente entrambe le gambe in un incidente e, il leitmotiv della sua esistenza, è diventato coraggio e forza di volontà per ricominciare a vivere quella che lui chiama “una nuova vita”. Prende corpo, dunque l’I Care di don Milani che punta all’ unicità di ogni individuo e alla possibilità di arrivare al proprio personale traguardo. Perché ciò che conta non è quale vetta viene raggiunta, bensì la personale conquista ed il valore che essa rappresenta. “E’ necessario credere fortemente in qualcosa, inseguirlo e metterlo in atto, nonostante tutto, anche quando sembra difficile o impossibile agli occhi degli altri. Fin da bambino – ha affermato Telesca – io sapevo che molte cose non le avrei potute fare. Poi, riflettendo su di esse, correre, saltare, fare mille scalini, in fondo non mi serviva. Erano poco utili e la mia disabilità, il non avere le gambe, mi ha portato a sviluppare qualità come la resilienza, l’arte di non arrendersi e di non mollare mai. L’ incidente mi aveva tolto le gambe ma mi aveva regalato una nuova visione della vita, una forza che non pensavo di avere e che mi ha permesso di guardare a quello che possedevo: due braccia molto forti perfette per la pesistica”. Telesca ha posto importanti spunti di riflessione; sfide difficili da affrontare con determinazione dimostrando la propria forza interiore. “Pur non avendo le gambe, si può fare tutto – ha spiegato il campione lucano – non importa ciò che hai perso ma ciò che hai, la fede e la testa per affrontare le sfide che intrecciano il cammino”. Tante le domande poste dagli alunni che con attenzione hanno seguito l’incontro ed alle quali Telesca ha risposto con altrettanta cura. Un passaggio significativo che ha emozionato i presenti è stato quando il campione ha raccontato il valore dell’ amicizia. Quanto i suoi amici abbiano contribuito a rendere speciale la sua vita alleggerendola soprattutto durante la sua adolescenza. L’aiuto ed il sostegno degli amici ha fatto in modo che riuscisse a superare le difficoltà del quotidiano. “Sono sicuro, ha ribadito Telesca – che se io non avessi avuto la mia famiglia e i miei amici – non sarei la persona che sono diventata oggi e, probabilmente, non ce l’avrei fatta”. Poi, il racconto dell’incontro con Alex Zanardi nel 2002, nella stessa clinica di Budrio, che ha rappresentato un monito e una motivazione a farcela. Un atleta paralimpico ci insegna tanto, è espressione di determinazione, impegno, costanza e resilienza. A volte i giovani non riescono ad incanalare questa determinazione e queste passioni per realizzare i propri sogni ma, avere desideri, ha affermato Telesca, è la cosa più importante della vostra vita e bisogna, con tenacia, realizzarli. C’è sempre un sogno da realizzare e un’ opportunità da non sprecare per intraprendere un nuovo cammino, senza arrendersi mai. Con la decisione, maturata proprio durante i giorni di permanenza a Fiumefreddo Bruzio, di partecipare alle paralimpiadi invernali, ci si è salutati con un arrivederci a presto in questi luoghi che lo hanno affascinato per la straordinaria e disarmante bellezza.