L’Italia accelera sulle vaccinazioni

Il Paese è sopra la media europea, con il 33% di persone che ha ricevuto la prima dose

A un terzo dell’opera. Il che non vuol dire necessariamente raggiungere l’immunità di gregge, ma poter cominciare a pensare a una vita oltre l’emergenza coronavirus e a sperare di aver messo in sicurezza le fasce di popolazioni più fragili. In Italia, a fronte di una popolazione di poco più di 60 milioni di abitanti, sono già stati somministrati 31.367.254 vaccini anti-coronavirus, che siano Pfizer, Moderna, Astra Zeneca o il monodose Johnson&Johnson. 10.409.935, invece, le persone che hanno completato il ciclo di immunizzazione, una percentuale pari al 18% del campione totale.La campagna aumenta di ritmo giorno dopo giorno. Infatti, se si considera che al Paese sono già state consegnate quasi 33 milioni di dosi, un semplice calcolo matematico ci permette di capire che è già stato somministrato il 95% di vaccini in stock. E ancora: tutte le regioni, tranne la Sardegna, fanalino di coda con l’87% di iniezioni sul territorio, hanno inoculato oltre il 90% di sieri a propria disposizione. A guidare la classifica, il Veneto e le Marche, entrambe con il 97,5% di somministrazioni, seguita a quota 97,4% dalla Lombardia, Regione che, tra l’altro, ha anche ricevuto il maggior numero di dosi secondo i parametri di distribuzione nazionale, precisamente 5.560.650 vaccini. Piccola frenata per il Lazio che era stata tra le prime regioni ad aprire le somministrazioni alle fasce d’età 50-59 e 40-49, ma che ora si trova al quintultimo posto per inoculazioni, con una percentuale di 92,6% dosi utilizzate sulle 3.270.920 arrivate a Roma e dintorni. In termini anagrafici, in Italia sono già state somministrate 20.673.557 dosi a over 60: un numero che si raggiunge sommando le 6.416.190 inoculazioni nella fascia d’età 60-69 anni alle 6.535.836 iniezioni effettuate a chi ha tra i 70 e i 79 anni, alle 6.306.295 dosi per chi ha tra gli 80 e gli 89 anni e al milione e cinquecentomila dosi per chi ha superato i 90 anni. Prime 100mila somministrazioni anche agli adolescenti tra i 16 e i 19 anni, per i quali inizialmente i vaccini anti-coronavirus non erano stati approvati.In termini di categorie produttive, meno sollecitate le iniezioni al personale scolastico, con appena 1.605.670 tra insegnanti e amministrativi attualmente in fase di immunizzazione nel Paese, e al comparto difesa e sicurezza, fermo a 500mila inoculazioni su tutto il territorio nazionale. Aumentata di molto, invece, la protezione per i “caregiver”: sono 6.653.336 le persone che si sono vaccinate seguendo questo canale di prenotazione.In generale, le percentuali, disponibili sul sito https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/, restituiscono un’immagine confortante: in Italia la campagna vaccinale ora corre. Lo conferma anche uno studio del sito Our World in Data dell’Università di Oxford, che ha appena pubblicato il proprio dataset sulla rivista Nature Human Behaviour. Secondo i dati a disposizione e aggiornati al 22 maggio, in Europa il 13% della popolazione ha già completato il ciclo vaccinale. Una percentuale, però, che in Italia sale al 15,75%. Meglio di noi soltanto la Spagna, che viaggia verso il 17%, mentre sono un po’ indietro Francia (14,2%) e Germania (13%) che, però, guida la classifica UE per prime dosi somministrate, con il 40% di persone che hanno ricevuto almeno la “prima” chiamata per recarsi negli hub vaccinali. La classifica si rimescola se si guarda a chi ha ricevuto almeno una dose di siero anti-coronavirus. Proprio per prime somministrazioni l’Italia resta comunque ampiamente sopra la media nel continente: se in Europa, infatti, il 28% di cittadini ha avuto almeno uno “shot” di Pfizer, Moderna, Astra Zeneca o Johnson&Johnson, in Italia la percentuale sale al 33,5%.

Qui Calabria: la campagna vaccinale tocca quota un milione di dosi

Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per la campagna vaccinale di una Regione inizialmente rimasta al palo: in Calabria è stato superato il tetto del 90% di somministrazioni anti-coronavirus in rapporto alle dosi ricevute. La Regione, attualmente al quattordicesimo posto per inoculazioni effettuate, ha superato in classifica Sardegna, Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta, ma soprattutto il popoloso – e nei primi mesi di iniezioni anche virtuoso – Lazio. Lì dove lo Stivale finisce sono arrivate 1.002.850 dosi tra Pfizer, Moderna, Astra Zeneca e Johnson&Johnson e ne sono state utilizzate 929.717. Sono stati vaccinati 447.692 uomini e 482.025 donne. A essere maggiormente protetti, i calabresi tra i 60 e i 69 anni: per la precisione in Regione sono già state vaccinate 202.858 persone che rientrano in questa fascia d’età. Alte le somministrazioni anche per gli over 70, con 183.248 inoculazioni tra i 70 e i 79 anni, 157.309 tra gli 80 e gli 89 anni e poco più di 33mila iniezioni per gli over 90. Avanzano le vaccinazioni anche tra chi ha un’età compresa tra i 50 e i 59 anni: sono 160.350 i nati tra il 1971 e il 1981 che hanno già ricevuto la prima dose di siero anti-coronavirus. Analizzando i dati per categorie produttive, in Calabria è boom di inoculazioni tra i soggetti fragili e i caregiver: sono ben 316.130 le persone che si sono immunizzate – parzialmente o totalmente – seguendo questo canale di prenotazione.A dare la spinta a una campagna vaccinale che ora è decollata, anche i numerosi Vax-Day organizzati sul territorio: durante lo scorso weekend in Calabria è stato organizzato un Open Vax Weekend per somministrare la prima dose di siero anti-coronavirus agli ultraottantenni che ancora non si erano immunizzati. Un’iniziativa che ha preso esempio dal Vax Family Day, tenutosi nel fine settimana tra il 15 e il 16 maggio e che si è concluso con un bilancio di ben 26mila iniezioni.