Guerra russo-ucraina: Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa

Mentre gli attacchi in Ucraina continuano, l'Italia si muove politicamente e diplomaticamente: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato una riunione del Consiglio Supremo di Difesa.

Un’altra notte di combattimenti, di bombardamenti, di vittime innocenti. E poi la conquista di Chernobyl e la tetra marcia di avvicinamento verso la capitale Kiev, annunciata dalle sirene di avvertimento e dalla fuga di chi è ancora rimasto in città verso i rifugi antiaerei. Vladimir Putin non ha intenzione di fermarsi: l’Ucraina deve essere conquistata. Ed è per questo che, come raccontato dal numero 1 di Francia, Emmanuel Macron, il presidente russo ha rifiutato il colloquio telefonico con il suo omologo Volodymyr Zelensky. Proprio Macron ha aggiunto che l’Unione Europea ha garantito la propria disponibilità ad accogliere i rifugiati che inevitabilmente lasceranno il paese per salvare la propria vita. Il presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, invece, ha annunciato sanzioni che impatteranno sul 70% del mercato russo.

Ci si muove diplomaticamente e politicamente anche in Italia: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato e presieduto il Consiglio di Difesa, nominando come consigliere Francesco Saverio Garofani, che ha preso il posto del generale Rolando Mosca Moschini, dimessosi all’età di 83 anni.

Dalla riunione è emersa una risoluta condanna per l’ingiustificabile aggressione militare lanciata dalla Russia contro l’Ucraina. «Si tratta – si legge in una nota – di una grave e inaccettabile violazione del diritto internazionale e una concreta minaccia alla sicurezza e alla stabilità globali». Per questo, si prosegue: «La Repubblica italiana chiede alla Federazione Russa l’immediata cessazione delle ostilità e il ritiro delle forze fuori dai confini internazionalmente riconosciuti dall’Ucraina, manifestando massima vicinanza e solidarietà al popolo ucraino e alle sue legittime istituzioni, alle vittime e alle tante persone che ne soffriranno le conseguenze».

Il comunicato si conclude con la riaffermazione dei valori di democrazia e dialogo europei. «Perché l’Europa non precipiti improvvisamente in un vortice di guerre è necessario agire con forza e lungimiranza per ristabilire il primato del diritto internazionale e la salvaguardia dei principi che hanno garantito pace e stabilità al nostro continente».

Al vertice istituzionale hanno partecipato Mario Draghi, i ministri di Esteri, Difesa, Interni, Economia e Sviluppo economico (rispettivamente Luigi di Maio, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese, Daniele Franco e Giancarlo Giorgetti), il capo di stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei Ministri Roberto Garofali; il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti e il consigliere per gli Affari del Consiglio supremo di Difesa, Francesco Saverio Garofani.