Attualità
Addio ad Arnaldo Forlani, uomo del cattolicesimo sociale
E’ stato segretario della Democrazia Cristiana nel quadriennio 1969-1973 ed in seguito nel triennio 1989-1992.
Con Arnaldo Forlani se ne va una pietra miliare della politica italiana, nello specifico di quella che convenzionalmente chiamiamo Prima Repubblica. Fu presidente e vicepresidente del Consiglio, ministro degli esteri, della difesa e delle partecipazioni statali. E’ stato segretario della Democrazia Cristiana nel quadriennio 1969-1973 ed in seguito nel triennio 1989-1992, gli anni del Caf, l’acronimo che giornalisticamente indicava il triangolo del potere politico costituito da Forlani insieme a Giulio Andreotti e Bettino Craxi.Muore il premier che sfiorò il Colle. Muore il leader politico che passò mezza vita a costruire alleanze nella stagione della Prima Repubblica. «Si può governare senza sembrare di stare al governo».Un moderato atipico. Inizialmente vicino ad Amintore Fanfani, nella Dc esercitò un ruolo fondamentale senza mai allontanarsi da una linea di equilibrio e compostezza. Abbandonata la corrente politica “Nuove Cronache” capeggiata da Fanfani, agli inizi degli anni Ottanta diede vita con Antonio Gava e Vincenzo Scotti alla corrente “Azione Popolare” (o “Grande centro”). Uomo di grande intelligenza politica, nascondeva dietro l’inclinazione al dialogo una scelta interiore di piena e rigorosa aderenza ai valori del cattolicesimo sociale. Ha attraversato con umiltà il tempo della prova dopo Tangentopoli, ma ha vissuto gli anni della gloria e del declino della cosiddetta prima Repubblica’ con dignità e generosità.Cesare De Rosis