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Attacco a Londra. La testimonianza del parroco, “ci vogliono distruggere ma noi preghiamo che i loro cuori si convertano”
"Quello che è successo è un'indicazione che il terrorismo può davvero colpire in ogni momento e in ogni luogo. Ma quello che dobbiamo fare ora è non farci condizionare nel nostro modo di vivere". La testimonianza al Sir, da Parsons Green, di fr. Michael Daley, parroco della chiesa “Holy Cross”.
Londra e i londinesi non si lasceranno intimidire e sconfiggere dal terrorismo. Torna il terrore a Londra. Ma la risposta ai terroristi è quella di continuare a vivere e non permettere a chi semina paura con le bombe di cambiare la storia, i valori e lo stile di vita di questa città. È fr. Michael Daley, parroco della chiesa “Holy Cross”, a raccontare al Sir come Londra sta reagendo all’attacco. Erano le 8.20 (in Italia erano le 9.20), in piena ora di punta, quando una bomba è deflagrata nella stazione metropolitana di Parsons Green. La parrocchia si trova nelle immediate vicinanze e ancora più vicino alla metropolitana c’è la scuola primaria cattolica la “Holy Cross Catholic Primary” legata alla parrocchia. Subito dopo la deflagrazione la polizia ha transennato tutta l’area e il parroco è andato nella scuola per accertarsi che tutti, soprattutto i bambini, stessero bene.
Quale situazione ha trovato?I bambini erano spaventati. Per fortuna nessuno di loro è rimasto ferito. Erano ovviamente colpiti perché hanno sentito e capito quanto stava accadendo attorno a loro. Molti di loro erano già a scuola e nessuno è per fortuna rimato coinvolto sul treno. I loro genitori erano, comunque sia, molto preoccupati ed hanno quindi raggiunto i loro figli a scuola per accertarsi che tutti stessero bene. Sono andato per aiutare gli insegnanti a stare con i bambini e parlare con i genitori. La gente era scioccata, poi si è calmata.
Londra, ancora sotto l’attacco del terrorismo. Come si sente?Quello che è successo questa mattina è una indicazione che il terrorismo può davvero colpire in ogni momento e in ogni luogo. Ma quello che dobbiamo fare ora è non farci condizionare nel nostro modo di vivere. Certo, quello che abbiamo vissuto è uno choc. Tanto più se come nel caso di oggi, il terrorismo ha colpito un’area residenziale come quella in cui viviamo. Non siamo nel centro della città. Parsons Green è un posto dove la gente vive, non lavora. Per cui non ci sono negozi o uffici. La polizia ci ha detto che probabilmente la bomba non era finalizzata a colpire questa zona ma stava viaggiando verso il centro della città. E che evidentemente qualcosa è andato storto. La gente è colpita perché improvvisamente ci siamo trovati in una situazione che abbiamo imparato a vedere nelle news ma che oggi ci ha toccato personalmente, è entrata nella nostra vita, è diventata parte di noi.
Cosa l’ha colpita maggiormente? Non ho visto scene di feriti ma ho visto la reazione della gente. Era scioccata ed aveva bisogno di essere assicurata. Sono stato nell’area della metropolitana ed ho parlato con le persone. E mi hanno raccontato quello che stavano provando. Non ho visto quindi immagini di feriti ma piuttosto di choc.
Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha detto che Londra non si farà intimidire dal terrorismo. Sarà così?Quello che ha detto è importantissimo. Le persone con cui oggi ho parlato mi dicevano proprio questo e, cioè, che quello che è accaduto oggi non dovrà condizionare la nostra vita, il nostro modo di vivere. Lo scopo dei terroristi e di quelli che mettono le bombe, è proprio quello di distruggere le fondamenta delle nostre società. Se dunque questo è il loro scopo, la nostra sola risposta dovrà essere quella di non permettere che simili eventi possano cambiare in alcun modo i nostri valori di libertà. Dobbiamo reagire ancorandoci in maniera ancora più forte nei principi che loro vogliono distruggere.
Come hanno reagito i bambiniQuando siamo entrati nelle classi ho chiesto loro come stavano, se avevano capito cosa stava succedendo fuori, e loro hanno risposto di sì, che stavano bene e che gli insegnanti avevano loro spiegato molto bene cosa era successo. Erano colpiti ma i bambini, purtroppo, si stanno abituando a questa sorta di eventi. Sanno che questo tipo di attacchi succedono ma sanno anche che tu stai cercando di proteggerli. Hanno accesso ai social media e vedono la tv. Hanno visto accadere simili cose in passato e non solo qui a Londra ma nel mondo. Hanno però bisogno di sentirsi protetti e che c’è tutta una comunità che si prende cura di loro.
Cosa dirà domenica alla messa?Dirò che per la nostra comunità è stato sicuramente scioccante ciò che abbiamo vissuto. Siamo stati parte di qualcosa di cui non eravamo abituati, ma dobbiamo reagire, continuare a vivere la nostra vita come abbiamo sempre fatto, non aver paura di uscire, non avere paura dell’altro. Le letture Vangelo in questo periodo ci stanno facendo meditare il tema del perdono. Preghiamo che i cuori di quelle persone che volevano farci del male, si convertano, abbandonino le strade della morte e intraprendano la via della giustizia e della pace. La nostra è una comunità molto unita e la nostra risposta al terrore sarà anche quella di rimanere vicini gli uni agli altri, uniti nei nostri comuni ideali.