Expo grande occasione: le prime pagine dei giornali diocesani

I settimanali cattolici, in uscita in questi giorni, guardano con fiducia all'Esposizione universale di Milano. "Si tratta di un appuntamento efficace - rilevano le testate Fisc - per rilanciare il nostro Paese e concentrare l'attenzione sui temi forti di un'umanità ferita". E ancora: "Nutrire il pianeta significa difendere le diversità, rispettare l'ambiente, ma anche e soprattutto non sprecare".

“A Expo attenzione all’uomo”. I giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in uscita in questi giorni, guardano con fiducia all’Esposizione universale di Milano. “Si tratta di un appuntamento efficace – rilevano le testate Fisc – per rilanciare il nostro Paese e concentrare l’attenzione sui temi forti di un’umanità ferita”. Tra gli altri argomenti affrontati dai settimanali: situazione in Italia, festa della mamma, cronaca e vita delle diocesi. Proponiamo una rassegna degli editoriali giunti ad oggi in redazione. Expo2015. “Expo, occasione unica”. È il pensiero che accomuna le riflessioni sull’Esposizione universale in corso a Milano. A Expo “il protagonista deve essere l’uomo, l’umanità intera. Troppo facile dire che la fame nel mondo è un problema abnorme per essere affrontato dai singoli. Con questo alibi ci si rende complici dell’ingiustizia. Nutrire il pianeta significa difendere le diversità, rispettare l’ambiente, ma anche e soprattutto non sprecare, redistribuire e certamente servono prese di posizione politiche, servono azioni globali. Ma senza il contributo di tutti, e in particolare di chi se lo può permettere, le cose non cambieranno mai”, sostiene Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano). “Cibo, alimentazione, nutrizione, e di converso fame, povertà, ingiustizia, spreco sono lo specchio del nostro presente. Oltre la retorica dell’evento e dei progressivi benefici che si potranno trarre da sei mesi di incontri, relazioni, scambi non solo commerciali, l’immagine dell’Italia ne avrà sicuramente giovamento”, evidenzia Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino). Una riflessione diversa che prende spunto da Expo è quella di Giorgio Zucchelli, direttore del Nuovo Torrazzo (Crema): “Qualcuno dirà che nutrire il Pianeta con la Parola del Signore è più importante che nutrirlo con il cibo materiale? Non credo. E tu che leggi, ne sei convinto/a o sorridi? L’ha detto molte volte l’amatissimo Papa Francesco: tenete in tasca il piccolo libro del Vangelo e nutritevene ogni giorno”. Paolo Lomellini, direttore della Cittadella (Mantova), ritorna “su una espressione particolarmente profonda ed efficace detta dal Papa nel suo messaggio per l’inaugurazione dell’Expo: ‘Globalizzare la solidarietà’. A dire il vero è un’espressione che già da un po’ di tempo ricorre, seppure un po’ in sordina, soprattutto nel mondo cattolico”, ma “ora la voce del Papa ci richiama con forte autorevolezza a questa idea di una solidarietà che deve essere globalizzata”. Anche Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) ricorda che “Papa Francesco nel videomessaggio che ha inviato all’apertura dell’Expo 2015 a Milano, ha esortato alla globalizzazione della solidarietà. Infatti credo che la modernizzazione è diventata la più prolifica e meno controllata linea di produzione di rifiuti e di esseri umani. La sua diffusione globale ha sprigionato e messo in moto quantità enormi di persone, private dei loro modi e mezzi di produzione.”. “La globalizzazione della solidarietà, la lotta alle ingiustizie che provocano la fame, l’impegno e la promozione della difesa della vita non possono forse prendere forza anche da un incontro di popoli attraverso i colori, i sapori, gli odori dei frutti della terra?”, si chiede il Popolo (Tortona). Parlando delle devastazioni operate dai black bloc a Milano, nel giorno d’inaugurazione dell’Expo, Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), afferma: “Expo, dopo l’esperienza della violenza, deve diventare stimolo e manifestazione del vero progresso che è quello del cibo per tutti, perché finché esisteranno popoli affamati, la pace resterà sempre a rischio”. Delle violenze a Milano in occasione di Expo parla anche il Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli): “La reazione più bella ed efficace l’hanno avuta i cittadini milanesi scesi in strada il giorno dopo gli atti vandalici per ripulire e riassestare la loro città devastata. Un grande esempio di senso civico che fa loro onore e che ci porta tutti a sperare che mai più altri cittadini di altre città si trovino nelle condizioni di dover compiere lo stesso nobile gesto”. Anche Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia), fa riferimento agli “oltre 20mila milanesi che domenica scorsa si sono ritrovati nelle vie devastate dai black bloc, e le hanno ripulite con scope, raschietti, vernice e spazzole”: “È bello e importante che questa risposta sia arrivata a Milano, nei giorni in cui è iniziata Expo 2015. Milano che ritrova per incanto, grazie ai suoi abitanti, la sua identità di ‘capitale morale’ e che fa quadrato attorno ad una manifestazione che potrebbe rilanciarne l’immagine anche a livello internazionale”.

La situazione in Italia. Spazio anche alle notizie riguardanti il nostro Paese. L’Italicum al centro dell’editoriale di Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto): “Molti esperti assicurano che quella realizzata è la riforma meno peggiore che oggi, nelle condizioni politiche attuali, poteva ottenersi. Finalmente si realizzerà una aspettativa da tutti invocata: al termine delle elezioni si saprà, con certezza, chi avrà vinto e, quindi, dovrà governare e chi avrà perso e fare l’opposizione”. Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), ribattezza la nuova legge elettorale “Renziellum”, che “è fatto su misura per Renzi, non bisogna che su questo punto ci sbagliamo”. Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), si chiede: “Dopo quello europeo dello scorso anno che ‘ha incoronato’ Matteo tra i leader con più alto consenso nella storia italiana, cosa accadrà il prossimo 31 maggio quando a votare andranno quasi 23 milioni di italiani? Renzi è un leader, non c’è dubbio. Il problema è semmai che sia l’unico spendibile oggi in Italia. Più che un problema suo è un problema del Paese”. Per Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), “l’Italia ha bisogno di percorrere con decisione la strada delle riforme. La ripresa passa di qui. Per questo bisogna insieme perseguire il cambiamento e dire no a chi vuole ancora un Paese bloccato e ripiegato su se stesso”. In Italia un problema grande è la disoccupazione. “Assistiamo al continuo esodo di giovani e giovani adulti. L’immobilità sociale presente nel nostro Paese è un forte incentivo all’abbandono dei confini nazionali”, eppure, “l’esperienza ormai dovrebbe aver insegnato che proporre un lavoro per sbarcare il lunario nell’immediato non è sufficiente a sostenere la progettualità di chi vuol costruirsi una vita”: lo denuncia L’Ora del Salento (Lecce), rilanciando un articolo del Sir. La verità, sostiene La Valsusa (Susa), è che “la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è la vergogna dell’Italia. Siamo quasi seduti all’ultimo banco, vicini alla Grecia”. Ma, fa notare L’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri), che pubblica un articolo del Sir, “per mirare ad una piena occupazione o comunque a quella percentuale (il 4%) di disoccupazione considerata dagli economisti ‘fisiologica’, occorre muovere tutte le leve disponibili”. Altra questione sollevata è quella del divorzio breve, da cui, osserva Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), viene “un messaggio di sfiducia evidente, più che una conquista di civiltà, di libertà, come molti dicono”. A proposito della riforma sulla scuola interviene Nicola Sangiacomo, vicedirettore della Settimana (Livorno): “Dinanzi alle ultime riforme, una delle critiche ricorrenti è sempre stata quella di favorire la cosiddetta scuola privata rispetto a quella pubblica”, ma è una critica “molto ideologica e poco coerente con la normativa europea che garantisce all’interno dell’Unione europea libertà di insegnamento”. E che dire della consegna della posta a singhiozzo? Il Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio) pubblica un’intervista al presidente della Fisc, Francesco Zanotti, che spiega che all’Agcom “esprimeremo la nostra più totale contrarietà alla consegna a giorni alterni”. Sulla recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione degli assegni pensionistici al di sopra dei 1500 euro interviene Gente Veneta (Venezia): “La Corte Costituzionale dov’era quando in Italia si andava in pensione a 35 anni? Dov’era quando il primo assegno pensionistico (rivalutabile!) corrispondeva all’80% della media degli ultimi stipendi? Non si stavano, in germe, violando già allora principi di uguaglianza e solidarietà tra generazioni, proporzionalità e adeguatezza?”. A proposito di uguaglianza tra uomini e donne sul lavoro, Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), ricorda le parole del Papa all’Udienza del 29 aprile, sottolineando che è “rivoluzionaria” l’affermazione di Francesco: “Il diritto all’uguale retribuzione per uguale lavoro”.

Festa della mamma. In occasione della festa della mamma, Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), scrive: “Insieme al nostro grazie alla mamma e ad ogni mamma – poiché tutti, e per sempre, siamo ‘figli’ -, vorremmo gridare forte anche l’urgenza di una corale rivalutazione della bellezza e della grandezza della maternità, da tutelare e promuovere con ogni mezzo, con fantasia e intraprendenza – a livello politico come a livello socioculturale – accordandovi importanza, incremento, entusiasmo”. La mamma, concorda Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), “pur tra i problemi di casa e di famiglia, di lavoro o di sofferenza, di sacrifici e di condivisioni resta il pilastro portante della società, di ieri e di oggi, sicuramente di domani”.

Cronaca. Diversi gli spunti dalla cronaca. Ricordando il dramma del terremoto in Nepal, Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-Sanseverino Marche), evidenzia che “per un primo soccorso il Papa ha inviato 100mila dollari. La Caritas già si è attivata su molti fronti”. “La cronaca di questi giorni, con i suoi drammi e i suoi problemi, si è rispecchiata nei volti della piccola Charlotte Elisabeth Diana, di Francesca Marina Gift e del piccolo trovato dopo giorni ancora vivo sotto le macerie della sua casa in Nepal”, che “ci raccontano le tante differenze e sofferenze del nostro presente, e che al tempo stesso ci parlano tutti, indipendentemente dalla loro ‘estrazione sociale’, l’unica lingua universale della speranza e della vita”, osserva Irene Argentiero, direttore del Segno (Bolzano-Bressanone). Per Marco Caramagna, direttore della Voce Alessandrina (Alessandria), “non c’è alternativa alla speranza contro ogni speranza. Per Francesca, Charlotte e tutti i bambini che in ogni attimo del giorno e della notte si affacciano alla luce del mondo”. Sottolineando che in città “si respira un clima sempre più difficile per i migranti”, Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), scrive: “L’impatto che l’arrivo dei migranti finisce per avere su una comunità alla fine dipende, più che dai numeri, dalle modalità di accoglienza, dalle strutture disponibili, dal coinvolgimento del tessuto sociale. Anche, sarà il caso di aggiungere, dalle prospettive che vengono loro offerte”. Fotografa tante situazioni di difficoltà Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro) nel suo editoriale: “Malattia, fame, assenza di lavoro, violenza… sono i volti di questa nostra società fragile e ingiusta. Possiamo vivere da ‘pagani… con la faccia da immaginetta’ – come ha detto Papa Francesco in una parrocchia romana – o lasciare che quei volti scavino nei nostri cuori”. Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), ricorda le “vittime dell’eccidio che venne consumato nel carcere della Rocca di Cesena nella notte fra l’8 e il 9 maggio 1945. Sono trascorsi 70 anni, ma ancora di quei 17 uccisi nel sonno non viene fatto alcun ricordo”. “Non c’è ombra di dubbio, Carpi ha voglia di festeggiare. I successi sportivi cedono il passo alla solennità del patrono in un susseguirsi di eventi che quasi mettono in ombra, pur senza dimenticarla in fondo, l’esperienza vissuta tre anni fa e che ancora ha lasciato cicatrici sugli edifici, nelle famiglie e nei luoghi di lavoro colpiti da crisi su crisi in questi ultimi anni”, si legge su Notizie (Carpi). “La riduzione dei finanziamenti pubblici e il contrarsi dei contributi erogati dalle Fondazioni e dai privati stanno erodendo l’offerta culturale del territorio”, allora “la sfida è scrollarsi di dosso l’idea di una cultura conservatrice, elitaria, destinata a un pubblico mediamente colto e borghese”, avverte L’Eco del Chisone (Pinerolo).

Attualità ecclesiale. Non manca l’attualità ecclesiale. Prende ispirazione dalle parole del Papa l’editoriale di Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia): “Papa Francesco, con la sua consueta forza, ha richiamato i cattolici al dovere di partecipare attivamente alla vita politica del proprio paese. Un impegno che spetta da sempre al cristiano, ma che le attuali condizioni di illegalità, di corruzione, di scandali della vita politica rendono più grave e più urgente”. Dedica al cardinale Giovanni Canestri recentemente scomparso il suo editoriale Silvio Grilli, direttore del Cittadino (Genova): “Giovanni Canestri sarà ricordato innanzitutto per aver raccolto con umiltà e saggezza l’eredità pastorale del cardinale Giuseppe Siri: un compito non semplice dopo 41 anni di governo di un grande Pastore per la Chiesa e la Città di Genova. Svolse questa missione con equilibrio e lungimiranza”. Sulle pagine del Nuovo Diario Messaggero (Imola) il vescovo, monsignor Tommaso Ghirelli, parla della devozione alla Madonna del Piratello, patrona della diocesi: “L’identità nazionale non è riducibile a sola cultura: ogni popolo elabora una sua forma di rapporto con Dio, non solo un modo di vivere e delle istituzioni. E Maria gli insegna, sempre secondo Papa Francesco, a pellegrinare nella fede attraverso le vicissitudini storiche, ad accostarsi all’Invisibile, a vivere in intimità con il mistero. Qui c’è più che un fenomeno sociale: ci sono le sorgenti dell’identità popolare e della missione storica di una nazione”. La Gazzetta d’Asti (Asti) pubblica l’omelia del vescovo, monsignor Francesco Ravinale, per la festa di san Secondo: “La forza del Vangelo può essere veramente la risorsa che permette di affrontare le problematiche sociali con questa logica di cooperazione, a condizione di non confinare il fatto religioso nelle pur belle manifestazioni folcloristiche della festa di San Secondo o del settembre astigiano”. Il Corriere Eusebiano (Vercelli) ricorda che “l’11 maggio sarà un anno che monsignor Marco Arnolfo è tra noi come arcivescovo della Chiesa di Eusebio”. La Vita Casalese (Casale Monferrato) ospita una nota del vescovo, monsignor Alceste Catella, nella quale chiarisce che l’Istituto Mater Boni Consilii “non è una istituzione (né parrocchia, né associazione) della Chiesa cattolica”. Luigi Sparapano, direttore di Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi), osserva: “Non riusciamo ancora a comprendere che il dialogo interculturale e interreligioso non si alimenta con l’abolizione dei simboli altrui; l’integrazione e la tolleranza vuole proprio il contrario, cioè il riconoscimento e il rispetto di quanto è sacro per l’altro”. “Parlare del futuro del Cristianesimo è come parlare del futuro della nostra civiltà, vale a dire della civiltà occidentale, non solo dell’Europa ma anche di gran parte delle Americhe”, osserva Raffaele Mazzoli, direttore del Nuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino).