Rosy Bindi: insieme, Chiesa e Commissione Antimafia

Incontro a Lamezia della Commissione nazionale con l'episcopato calabrese. Un momento di confronto per ripartire in un rinnovato impegno.

“Dal confronto con la conferenza episcopale calabra dobbiamo trarre le conseguenze per un maggior impegno nello Stato e nelle istituzioni per la lotta alla ‘ndrangheta” .  Rosy Bindi, presidente della commissione nazionale antimafia, con una delegazione della commissione, è a Lamezia Terme, dove sta incontrando i vescovi calabresi per un confronto sull’impegno delle Chiese di Calabria verso la criminalità organizzata. “Siamo qui a confrontarci con l’episcopato e la Chiesa calabrese in prima linea, in frontiera in una regione tra le più difficili e complicate e tra le più belle del nostro Paese”. Una visita “legata alle parole e all’evento delle ammonizioni di papa Francesco del 21 giugno scorso” nella piana di Sibari,  quando il pontefice pronunciò la parola “scomunica” per i mafiosi. Sullo sfondo, anche la nota pastorale dei Vescovi calabresi “Testimoniare la verità del Vangelo”. “Non è la prima volta che la Chiesa si pronuncia in maniera netta contro la mafia, contro la ‘ndrangheta – ha detto la Bindi ai giornalisti prima dell’incontro.”Le parole di papa Francesco sono state molto forti, chiare e nette. La Chiesa e noi Commissione, è nel rispetto delle funzioni, siamo impegnati con responsabilità distinte nella stessa battaglia, perché come ha detto il Papa, non c’è alcun rapporto tra Vangelo e ‘ndrangheta così come per la Commissione nazionale antimafia no c’è nessun rapporto tra ‘ndrangheta e costituzione”. “Siamo molto grati alla Conferenza episcopale a monsignor Nunnari che hanno accolto il nostro invito per un momento di confronto per il bene della Calabria – ha detto la presidente. Incalzata da una domanda sull’ impegno della Chiesa, la Bindi ha detto che “si può fare di più tutti, e siamo qui oggi a rinnovare il nostro impegno.