Primo Piano
Messale Romano. Il nuovo formato e l’iconografia della terza edizione.
Le “nuove parole” della Messa entrano nel nostro quotidiano: CONFESSO: «Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle...». SIGNORE, PIETÀ: «Kýrie, eléison» e «Christe, eléison». GLORIA: «pace in terra agli uomini, amati dal Signore». CONSACRAZIONE: «Veramente santo sei tu, o Padre...»... «Santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito». CONSACRAZIONE: «Consegnandosi volontariamente alla passione »... «i presbiteri e i diaconi». AGNELLO DI DIO: «Ecco l’Agnello di Dio.... Beati gli invitati alla cena dell’Agnello». IL CONGEDO: «Andate e annunciate il Vangelo del Signore ».
Tante sono le novità legate alla terza edizione del Messale Romano. Tra queste anche il formato del libro, la veste grafica e l’apparato iconografico: infatti la pubblicazione è arricchita dagli “schizzi” d’arte nel segno della semplicità realizzati dal maestro campano Mimmo Paladino. Trattandosi di un libro destinato ad accogliere testi di preghiera e indicazioni rituali, l’aspetto iconografico è secondario rispetto all’aspetto grafico della disposizione dei testi, che costituisce il cuore del progetto. Le ventisette tavole, caratterizzate da un forte impatto e da una chiara riconoscibilità iconografica, sono disposte lungo il Messale nelle pagine che introducono le diverse sezioni e le principali feste: nella quasi totalità dei casi, le immagini non si affiancano ai testi, ma accompagnano con discrezione ed essenzialità il passaggio da una sezione all’altra. Sono immagini che qualcuno potrebbe definire “moderne”, ma che in realtà sono semplicemente contemporanee, cioè dipinte oggi, senza fare l’imitazione di alcun genere del passato. Sono immagini che impareremo a conoscere, di celebrazione in celebrazione. Volendo annunciare sinteticamente il progetto complessivo, potremmo riassumerlo nella stessa liturgia, intesa come “gesto” che rinvia insieme al protagonista divino e al soggetto umano della celebrazione. Il volume intende coniugare fedeltà all’edizione latina e comprensibilità per rendere il rito più accessibile. Come evidenzia la presentazione Cei, il nuovo Messale deve diventare un’opportunità per tornare a riscoprire la bellezza della liturgia, i suoi gesti, i suoi linguaggi ed è necessario che si trasformi in «occasione di formazione del popolo a una piena e attiva partecipazione». Ecco la principale sfida per le parrocchie.