Da Locri una nuova brezza dello Spirito

L'editoriale di don Enzo Gabrieli dopo la magnifica giornata della memoria e dell'impoegno per le vittime della mafia.

Quanto si è svolto ha Locri ha una grande forza evocativa, sarà cementato nel ricordo di una regione e di un Sud avvinghiato da almeno un secolo dal fenomeno mafioso-‘ndraghetista che ne blocca lo sviluppo e la crescita. Le forti parole del Papa, dei Vescovi, delle autorità civili, prime fra tutte quella del presidente della Repubblica, unite alle tante forze civili e agli uomini di buona volontà, sono un grido assordante, sono il “no” alla criminalità ma anche a quella cultura mafiosa che permea tanto della nostra vita sociale.

E’ l’annuncio di uno stile nuovo, di una speranza certa: il male non può vincere, sarà sconfitto dalla forza e dalla ricerca del bene. Un bene che passa dalle agenzie educative quali la scuola e l’associazionismo, alle parrocchie, per arrivare fin dentro le famiglie, dove con chiarezza non va solo detto “no” ma ci si deve educare allo stile de no. No alla sopraffazione, all’accordo con chi pensa di gestire la vita sociale con la forza e la minaccia della forza. L’inversione della rotta è cominciata da tempo, ma dipende solo ed esclusivamente da noi. Queste occasioni, queste giornate che tutti ci hanno fatto convenire a Locri, non possono restare solo pietre miliari, sono quella brezza, quel soffio dello Spirito che vuole farci ripartire con rinnovato impegno a proclamare la centralità della giustizia, del rispetto delle regole, della legalità degli atti cominciando dal nostro piccolo orticello di casa. Cominciamo da noi, non chiediamolo e aspettiamolo solo dagli altrI. Come cristiani possiamo già fare la nostra parte alzando quegli argini educativi, di bene e di profezia che ci fanno gridare ancora e sempre, la ‘ndrangheta è l’antivangelo, è l’unica vera cattiva notizia che non dobbiamo più dare.