L’Europa a 27 riparte da Roma

Nel sessantesimo anniversario del Trattato istitutivo una dichiarazione comune dei leader. Il Vecchio Continente vuole essere vicino ai suoi cittadini.

Un’Europa “sicura”, “prospera e sostenibile”. Un’Europa “sociale” e “più forte sulla scena mondiale”. Sono i 4 impegni che i 27 leader degli Stati membri dell’Unione europea hanno solennemente sottoscritto ponendo la propria firma nella “Dichiarazione di Roma”, ad uno ad uno, nella sala degli Orazi e Curiazi. “L’unità europea – si legge nel testo – è iniziata come il sogno di pochi ed è diventata la speranza di molti. Fino a che l’Europa non è stata di nuovo una”. Oggi “l’Unione europea è confrontata a sfide senza precedenti, sia a livello mondiale che al suo interno: conflitti regionali, terrorismo, pressioni migratorie crescenti, protezionismo e disuguaglianze sociali ed economiche. Insieme, siamo determinati ad affrontare le sfide di un mondo in rapido mutamento e a offrire ai nostri cittadini sicurezza e nuove opportunità”.I 27 leader europei di nuovo riuniti a Roma dopo 60 anni e di fronte alle telecamere di tutta Europa prendono solennemente l’impegno a rendere “l’Unione europea più forte e più resiliente” e affermano: “Restare uniti è la migliore opportunità che abbiamo d’influenzarle e di difendere i nostri interessi e valori comuni”.

“Per il prossimo decennio vogliamo un’Unione sicura, prospera, competitiva, sostenibile e socialmente responsabile, che abbia la volontà e la capacità di svolgere un ruolo chiave nel mondo e di plasmare la globalizzazione. Vogliamo un’Unione in cui i cittadini abbiano nuove opportunità di sviluppo culturale e sociale e di crescita economica. Vogliamo un’Unione che resti aperta a quei paesi europei che rispettano i nostri valori e si impegnano a promuoverli”.Da qui i 4 impegni per un’Europa sicura “determinata a combattere il terrorismo e la criminalità organizzata”, per un’“Europa prospera e sostenibile, che “generi crescita e occupazione”. Un’“Europa sociale” capace di lottare “contro la disoccupazione, la discriminazione, l’esclusione sociale e la povertà; un’Unione in cui i giovani ricevano l’istruzione e la formazione migliori e possano studiare e trovare un lavoro in tutto il continente”. E infine per un’Europa “più forte sulla scena mondiale” in grado di promuovere stabilità e prosperità anche “nel suo immediato vicinato a est e a sud, ma anche in Medio Oriente e in tutta l’Africa e nel mondo”.“Perseguiremo questi obiettivi, fermi nella convinzione che il futuro dell’Europa è nelle nostre mani e che l’Unione europea è il migliore strumento per conseguire i nostri obiettivi. Ci impegniamo a dare ascolto e risposte alle preoccupazioni espresse dai nostri cittadini e dialogheremo con i parlamenti nazionali”.