Con gli occhi in su studiando le stelle

La scienziata Sandra Savaglio ospite nella redazione di Parola di Vita per parlare di scienza e ricerca

Di ritorno dal viaggio in Cile, dove ha lavorato all’osservatorio spaziale “La Silla”, l’astrofisica Sandra Savaglio – scienziata famosa in tutto il mondo – dopo aver lavorato nei più importanti centri di ricerca spaziale sulla terra, oggi insegna all’Unical, è stata ospite nella nostra redazione per presentare il suo nuovo libro: “Tutto l’universo per chi ha poco spazio-tempo”. 

Partiamo da quella che potrebbe essere la notizia più importante. Perchè una scienziata come lei, che fa grandi ricerche, è tornata in Calabria?

Forse è più complicato che spiegare il Big Bang, ma in realtà è semplice: sono tornata a casa. Qui sono nata, conosco le persone, conosco i luoghi. Quindi ritengo sia una grande fortuna riuscire a fare la cosa che ti piace in un posto che ti piace. Uno dei problemi è la poca attenzione che c’è verso la ricerca scientifica. Poi, però, resto colpita da fatto che il vostro settimanale, che sembra si occupi di altro, mi chiami per parlare di scienza… questo è davvero bello.

Tu hai rappresentato attraverso la copertina del settimanale Time le storie di quanti sono andati via per studiare all’estero, ma tornando sei diventata l’esempio di come siapossibile lavorare qui in Calabria. Nonostante ciò resta il fatto che l’Europa, e l’Italia in particolare, si fanno sfuggire diverse eccellenze. Com’è la situazione oggi?

Devo dire che un po’ l’emorragia europea si è fermta, mentre l’Italia continua a perdere i pezzi migliori. Le persone all’estero mi chiedono perchè non riusciamo a tenerli in Italia, ovviamante sono felici di questo perchè noi italiani impiegati nel settore scientifico abbiamo voglia di lavorare, e all’estero ci accontentiamo di poco perchè qui siamo abituati alle briciole.

È vero che l’Unical viene considerata un bacino dal quale attingere?

Sì. La nostra è un’ottima università alla quale si guarda con attenzione.

Ora passiamo a raccontare del tuo volume che nonostante nasca per essere un lavoro divulgativo è fatto con rigore scientifico.

È stato un lavoro impegnativo ma gratificante. In questo libro  ho scritto tutte le cose che per me sono significative: lo scopo è quello di far capire alle persone che hanno interesse di conoscere come è fatto l’universo, e di spiegare le scoperte dell’ultimo secolo in maniera accessibile con un linguaggio semplice. 

Allora iniziamo con una domanda “semplice”: cosa c’è oltre la Terra?

Questa è una delle questioni chiave, tra quelle più importanti. Nel sistema solare sembra che la vita sia solo qui. Può darsi che sia esistita anche su Marte in forme molto elementari. Non riusciamo a sapere se esista in altri posti perchè le distanze sono enormi. Facciamo un esempio: la stella più vicina, si fa per dire, si trova a 40 trilioni di chilometri, cioè 4 anni luce. Con la tecnologia moderna riusciamo a viaggiare a 10-15 chilometri al secondo, mentre la luce viaggia a 300mila chilometri al secondo, impiegando così 4 anni per raggiungere questa stella. Al momento si stanno studiando sistemi capaci di viaggiare fino a circa a 60mila chilometri al secondo, cioè il 20% della velocità della luce.

Di cosa si tratta?

Sono delle nanonavicelle che raggiungerebbero queste velocità enormi con una sorta di vela, come le nostre barche, e sarebbero spinte da alcune particelle che si muovono alla velocità della luce (pressione di radiazione). Per farlo servirebbe un laser molto potente capace di far raggiungere questa velocità che, una volta raggiunta, sarebbe mantenuta costante nello spazio. 

L’uomo potrebbe viaggiare a questa velocità?

La nano particella non potrebbero trasportare nulla, se non strumentazioni molto elementari, l’essere umano non potrebbe. Si tratterebbe comunque di viaggi senza una meta precisa, un po’ come fece Cristoforo Colombo che partì con il desiderio della scoperta ma non sapeva cosa avrebbe trovato. Il desiderio di esplorare è condizione intrinseca all’essere umano.

Oltre al desiderio di scoperta c’è anche qualcosa che ci è piovuto addosso… così come ci racconta nel suo libro quando parla di asteroidi assassini.

In passato la Terra è stata bombardata molto di più dagli asteroidi. Sulla Luna è possibile osservare i segni di questi impatti, perchè la sua non è una superfecie attiva come quella della Terra. 

Ritorniamo per un attimo alla velocità della luce. E’ quella massima che conosciamo? Ne potrebbe esistere una maggiore?

Se c’è non lo sappiamo. Ma sembra che ci sia questo limite di 300mila chilometri al secondo nel vuoto, anche perchè ad esempio nell’acqua si muove un po’ più lentamente. Comunque niente la può raggiungere o superare: ci sono dei limiti fisici per cui una particella che ha massa non potrà mai raggiungerla perchè acquisterebbe una massa infinitamante grande. Queste sono le teorie confermate dagli esperimenti, ma non possiamo escludere che un giorno si presenti un qualcosa che vada più veloce.

Passiamo a domande ancora più complicate. Come si potrebbe definire in sintesi l’essenza dell’Universo?

E’ una domanda importante. Gli scenziati possono dire quello che si vede. Stiamo cercando di fare un cammino a ritroso per capire da dove si è formata la terra, poi il sole, il nostro sistema solare, le galassie e via dicendo per conoscere la storia dell’universo quand’era giovane e siamo riusciti ad arrivare ad un miliardesimo di miliardesimo, di miliardesimo (non so quante volte lo devo dire) di scondo dopo il big bang. Manca quell’istante iniziale, cioè 10-43  secondi dopo. In questi attimi che non conosciamo sono successe cose molto importanti per la storia dell’universo.

Perchè è così importante?

Tutto quello che osserviamo della sfera celeleste è qualcosa che è già passato. Andromeda, che è la Galassia più vicina, dista due milioni e mezzo di anni luce. Quindi quello che noi vediamo è un’immagine passata e parliamo di una galassia vicina. Questo ci da il senso del nostro tempo che è ‘piccolo’ rispetto a quello dell’universo. 

Il Bosone di Higgs, ad esempio, è un particella che esisteva in passato, molto importante nell’universo ma è scomparsa velocemente perchè era molto instabile. Nell’universo primordiale c’era a disposizione energia infinita e quindi esisteva ed ha avuto un ruolo fondamentale perchè ha dato alle altre particelle una proprietà importante che è la massa. Poi è scomparsa perchè l’universo ha iniziato a espandersi e quindi a perdere energia.

Tanti scienziati hanno teorizzato scoperte che poi sarebbero state provate anni dopo. Il nostro cervello riesce a immaginare quello che ancora non c’è.

Questo è possibile facendo un percorso investigativo come fa un detective.

Possiamo associare questa attività di detective alla materia oscura? Cos’è? Perchè è così importante?

È stata ‘inventata’ per spiegare qualcosa che non riusciremmo a capire altrimenti. Intanto ci spiega come mai le galassie ruotano così velocemente. Infatti, per muoversi così velocemente, vuol dire che c’è una enorme forza di gravità che viene generata dalla massa. Facendo però, ad esempio, il calcolo delle stelle presenti nella nostra galassia, pari a 200 miliardi di stelle più un po’ di gas, non riusciremmo a spiegare come questa massa riuscirebbe a generare una gravità capace di far girare le stelle a questa velocità. E’ così che ci spieghiamo la materia oscura.

A questo punto ci deve spiegare perchè è importante fare ricerca. Perchè è giusto spendere milioni di euro per raccogliere un sassolino su Marte?

Il cellulare che abbiamo in mano utilizza delle tecnologia sviluppate negli anni. Noi vogliamo conoscere rompendo delle barriere. Magari un giorno si potrà coltivare sulla Luna, o fare cose che oggi ci sembrano impossibili.

Gli alunni che studiano con lei condividono con lei questa meravigliosa follia? Hanno questa passione?

Sì, certo. Sono ragazzi bravi che però purtroppo saranno costretti ad andare via, e forse è anche giusto così, perchè è importante intraprendere alcuni percorsi formativi all’estero.

Succede però anche che si faccia ricerca non per amore ma solo per pubblicare un articolo.

Purtroppo sì. È come per gli artisti che fanno una canzone pensando se piacerà e se il disco venderà. Invece la musica, così come la ricerca, dovrebbe essere spinta da ben altri sentimenti. Anche noi sfortunatamente siamo vittime di questo sistema.

In Calabria l’osservazione del cielo è ancora abbastanza facile?

Il nostro è un cielo ancora abbastanza buio, e la Sila è un posto meraviglioso  per osservare le stelle. A Savelli c’è anche un telescopio che consente un’osservazione più professionale.

Allora non ci resta che tornare ad ammirare il cielo!

L’intervista completa è disponibile sul canale YouTube e sulla Pagina Facebook di Parola di Vita.