Chiesa
Il desiderio di una Chiesa che vuole uscire, annunciare, abitare la storia, educare e trasfigurare nella fede
Il discorso introduttivo del presidente della CEI Cardinale Angelo Bagnasco
L’esperienza di una comunità che si riunisce e si confronta su questioni importanti e condivise. È questo il senso del convegno ecclesiale di Firenze che riunisce tutta la chiesa italiana. Convegni che da Roma (1976) a Firenze, passando per Loreto (1985), Palermo (1995) e Verona (2006) hanno tracciato il camino della nostra chiesa all’indomani del Concilio Vaticano II e “ci hanno aiutato a recepirne le istanze – ha precisato il Cardinale Angelo Bagnasco che ha preceduto e introdotto il discorso del Santo Padre – a rafforzare la nostra testimonianza e a contribuire al rinnovamento della società. Hanno scandito il nostro essere Chiesa, che – consapevole del mandato di annunciare Cristo – si sente protesa verso tutti, in particolare i più poveri, al fine di condurre ognuno all’incontro con Colui che risana e rialza la nostra umanità. Le piste di lavoro e di confronto di questi giorni indicano proprio questa via, quella di una Chiesa che desidera uscire, annunciare, abitare la storia, educare, trasfigurare nella fede”.Da qui l’auspicio del presidente della Conferenza Episcopale Italiana: “Lo faremo a partire da una rinnovata riflessione sull’umano, soffermandoci sul modello di persona diffuso nel contesto sociale di cui siamo parte. Quali mete ideali vengono proposte agli uomini e alle donne di oggi, e soprattutto ai più giovani? Comprendere l’antropologia, spesso fatta propria da tanti in modo inconsapevole, ci sfida a ripensare la proposta cristiana, trovando linguaggi e iniziative più adatte per proporre il modello di umanità che risplende nella persona di Cristo. Intendiamo far emergere le attese del cuore, mostrando che esse trovano pienezza in un progetto più alto; ci proponiamo di mostrare che il Signore non distrugge ma eleva l’umano, non lo schiaccia ma lo libera. È in questo senso che parliamo di nuovo umanesimo consapevoli che, come ha scritto nell’Enciclica Laudato si’, ‘non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia’. Un umanesimo dove il volto di Gesù appare come volto amico e la sua misericordia ispira il vivere insieme”.Un impegno che fa parte del progetto assunto dalla Chiesa italiana e nel quale il Convegno ecclesiale di Firenze si innesta a metà strada sostenendo questo cammino “rafforzando – ha continuato il Cardinale – in questa missione e ci spronandoci a sostenere e promuovere alleanze efficaci con ogni realtà che ha un ruolo educativo, a partire dalla famiglia e dalla scuola”.Poi l’ultimo augurio per lo svolgimento dei lavori, che dovranno essere tesi alla preghiera, al confronto e alla progettualità e, ancora, proficui nel raccogliere le indicazioni del Papa.