Editoriali
I giovani e il percorso da fare insieme ai sacerdoti
Si tratta di un lavoro lungo e faticoso, fatto di innumerevoli cadute e, forse, di piccoli risultati. Lo stile dovrebbe essere quello di sempre, quello insegnato e messo a punto da Gesù
Accogliere, ascoltare e accompagnare. Sono queste le tre parole chiave, i tre verbi, che, a margine del Convegno Diocesano dello scorso settembre e in seguito al progetto pastorale stilato da monsignor Francesco Nolè, hanno accompagnato e guideranno i passi della nostra Chiesa locale che ha deciso di “investire” e coinvolgere i giovani a tutti i livelli dell’azione pastorale. Quei giovani che, come ci ricorda papa Francesco, si “trovano in una condizione di orfanezza” e verso i quali serve una rinnovata attenzione e un maggiore coinvolgimento. Le formule e le strategie proposte meritano attenzione e sicuramente porteranno i frutti sperati, alcuni dei quali sono già visibili nel rinnovato e armonico cammino portato avanti in sinergia dalle realtà diocesane che hanno al centro l’azione pastorale con e per i giovani. Al cammino immaginato e intrapreso, ci permettiamo di aggiungere l’invito, questa volta rivolto ai tanti sacerdoti che lavorano con i giovani nelle parrocchie, di continuare a sognare per e insieme a loro. Si tratta di un lavoro lungo e faticoso, fatto di innumerevoli cadute e, forse, di piccoli risultati. Lo stile dovrebbe essere quello di sempre, quello insegnato e messo a punto da Gesù. Lanciare un invito e attendere una risposta (accogliere), far emergere i talenti di ciascuno (ascoltare), e poi camminare insieme (accompagnare) verso un obiettivo comune. Solo così, non lasciando soli quei tanti giovani che amano la Chiesa e vogliono contribuire a renderla più bella, si sentiranno protagonisti di un annuncio che, ora più che mai, ha bisogno proprio di loro.