Madre Teresa è Santa. “Dispensatrice di misericordia”

Francesco ha presieduto la celebrazione con il rito di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta e alle 10,41 ha pronunciato la formula con la quale la suoramissionaria è stata iscrtta nel novero dei santi.

Madre Teresa di Calcutta è Santa. La cerimonia di canonizzazione, presieduta da Papa Francesco che l’ha fortemente voluta durante il Giubileo straordinario della Misericordia, è avvenuta oggi, domenica 4 settembre, in una piazza San Pietro gremita e blindata.

Un lunghissimo applauso ha accompagnato la proclamazione della Santa. “La misericordia è stata per lei il ‘sale’ che dava sapore a ogni sua opera, e la ‘luce’ che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e sofferenza”, così il pontefice ha ricordato l’opera instancabile di Madre Teresa in mezzo ai poveri, agli ultimi, agli emarginati.

“Questa instancabile operatrice di misericordia ci aiuti a capire sempre più che l’unico nostro criterio di azione è l’amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione”. Parla di “vocazione alla carità” papa Francesco, ricordando l’esempio della suora missionaria. Vocazione “con la quale ogni discepolo di Cristo mette al suo servizio la propria vita, per crescere ogni giorno nell’amore”. Una vita piegata sulle sofferenze dell’uomo quella di Madre Teresa, in ogni volto che incontrava riconosceva lo sguardo di Gesù. In occasione della beatificazione, avvenuta il 19 ottobre 2003, San Giovanni Paolo II nella sua omelia rilevò come l’intera vita dell’odierna Santa fosse racchiusa nel passo evangelico: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25, 40). “Questo passo del Vangelo, così fondamentale per comprendere il servizio di Madre Teresa ai poveri, era alla base della sua convinzione, piena di fede, che nel toccare i corpi deperiti dei poveri toccava il corpo di Cristo”, così la descrisse Papa Giovanni Paolo II. Amava definirsi “una piccola matita nelle mani di Dio”, ma il disegno di amore che ha lasciato è immenso. Opere di misericordia tangibili. Innamorata della vita, soprattutto di “chi non è ancora nato che è il più debole, il più piccolo, il più misero”, perché innamorata di Cristo. Indimenticabile il discorso che tenne l’11 dicembre del 1979 ad Oslo, quando le venne conferito il Nobel per la Pace e, con grande coraggio, additò l’aborto come “il più grande distruttore della pace perché se una madre può uccidere il proprio stesso bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla”.

Oggi papa Francesco ha ricordato questa frase della Santa: “forse non parlo la loro lingua, ma posso sorridere”, riferendosi a tutte le perone che il Signore metteva sulla sua strada. Un esempio straordinario di santità vissuta nell’amore al prossimo, che rende Madre Teresa ancora oggi “testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai più poveri tra i poveri”. Il pontefice, durante la cerimonia di canonizzazione, si è rivolto ai tantissimi volontari presenti in piazza per il Giubileo loro dedicato dicendo: “quanti cuori i volontari confortano! Quante mani sostengono, quante lacrime asciugano, quanto amore è riversato nel servizio nascosto, umile e disinteressato! Questo lodevole servizio dà voce alla fede ed esprime la misericordia del Padre che si fa vicino a quanti sono nel bisogno”. Un invito a continuare il cammino sulla strada tracciata da Santa Teresa di Calcutta, perché “non esiste alternativa alla carità” per coloro che amano Dio.