L’omelia non si improvvisa

Che cosa è l’omelia? Quali attenzioni esige? Dove attingerne i contenuti? Come articolarla? A queste e altre domande intende dare risposte e orientamenti il Direttorio omiletico, redatto dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e inviato in questi giorni alle Conferenze dei vescovi.

Ventilato in vari modi in anni recenti, il progetto di un documento sull’omelia ha preso concretamente avvio a seguito dell’esortazione apostolica Verbum Domini di Benedetto XVI, che così ne parlava al n. 60: «Predicare in modo adeguato in riferimento al Lezionario è veramente un’arte che deve essere coltivata. Pertanto, in continuità con quanto richiesto nel precedente Sinodo, chiedo alle autorità competenti che (…) si pensi anche a strumenti e sussidi adeguati per aiutare i ministri a svolgere nel modo migliore il loro compito, come ad esempio un Direttorio sull’omelia, cosicché i predicatori possano trovare in esso un aiuto utile per prepararsi nell’esercizio del ministero».

Avviato il lavoro di redazione del testo, una spinta decisiva a portarlo in porto è venuta dall’attenzione specifica che Papa Francesco, nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, (Eg) ai numeri 135-159, ha voluto riservare proprio al tema dell’omelia e della preparazione della predicazione.

Il testo del direttorio

Decreto

È assai significativo che nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, Papa Francesco abbia voluto dedicare una parte considerevole al tema dell’omelia. A tale riguardo, luci ed ombre erano già state espresse dai Vescovi raccolti in Sinodo ed indicazioni in proposito sono state date nelle Esortazioni apostoliche post-sinodali Verbum Domini e Sacramentum caritatis di Benedetto xvi.

In questa prospettiva, tenendo presente quanto disposto da Sacrosanctum Concilium come dal Magistero successivo, alla luce dei Praenotanda dell’Ordo lectionum Missae e dell’Institutio generalis Missalis Romani, è stato preparato il presente Direttorio omiletico, articolato in due parti.

Nella prima, intitolata L’omelia e l’ambito liturgico, si descrive la natura, la funzione ed il contesto peculiare dell’omelia, come pure alcuni aspetti che la qualificano, ossia il ministro ordinato a cui compete, il riferimento alla Parola di Dio, la sua preparazione prossima e remota, i destinatari.

Nella seconda parte, Ars praedicandi, vengono esemplificate le coordinate metodologiche e contenutistiche che l’omileta deve conoscere e di cui tener conto nel preparare e pronunciare l’omelia. Chiavi di lettura, in modo indicativo e non esaustivo, sono proposte per il ciclo domenicale-festivo della Messa a partire dal cuore dell’anno liturgico (Triduo e Tempo Pasquale, Quaresima, Avvento, Natale, Tempo durante l’anno), con accenni anche alle Messe feriali, di matrimonio ed esequiali; in questi esempi sono applicati i criteri evidenziati nella prima parte del Direttorio, ossia la tipologia tra Antico e Nuovo Testamento, l’importanza del brano evangelico, l’ordinamento delle letture, i nessi tra liturgia della Parola e liturgia eucaristica, tra messaggio biblico ed eucologia, tra celebrazione e vita, tra ascolto di Dio e della concreta assemblea.

Seguono due Appendici. Nella prima, al fine di mostrare il legame tra omelia e dottrina della Chiesa Cattolica, si segnalano i riferimenti del Catechismo in rapporto con alcuni accenti tematici delle letture domenicali dei tre cicli annuali. Nella seconda Appendice sono indicati i riferimenti a testi di documenti magisteriali sull’omelia.

Il testo, sottoposto ai singoli Padri della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, dopo essere stato valutato e approvato nelle Riunioni Ordinarie del 7 febbraio e del 20 maggio 2014, è stato presentato al Santo Padre Francesco, il quale ha approvato la pubblicazione del “Direttorio omiletico”. Questa Congregazione è lieta pertanto di renderlo pubblico, auspicando che l’omelia possa «essere realmente un’intensa e felice esperienza dello Spirito, un confortante incontro con la Parola, una fonte costante di rinnovamento e di crescita» (Evangelii gaudium, 135). Ciascun omileta, facendo propri i sentimenti dell’apostolo Paolo, ravvivi la consapevolezza che «come Dio ci ha trovato degni di affidarci il Vangelo così noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori» (1 Ts 2, 4).

Le traduzioni nelle principali lingue saranno curate dal Dicastero, mentre nelle altre lingue la responsabilità della traduzione sarà delle Conferenze dei Vescovi interessate.

Nonostante qualsiasi cosa in contrario.

Dalla sede della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti,

il 29 giugno 2014, solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli.

Antonio Cardinale Cañizares Llovera, Prefetto

Arthur Roche, Arcivescovo Segretario

di Arthur Roche, Arcivescovo segretario della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti