Papa Francesco: no ad uccidere in nome di Dio

Il Papa ha venerato Nostra Signora di Sri Lanka, poi è partito. Sull'aereo ha a lungo discusso coi giornalisti. E' ritornato sugli attentati di Parigi, ha parlato della prossima enciclica in uscita in estate. Poi l'arrivo festoso a Manila.

Papa Francesco è approdato nelle Filippine. Prime di imbarcarsi, e lanciare un tweet di benedizione per lo Sri Lanka, il pontefice si è recato presso l’Istituto Culturale Benedetto XVI a Bolawalana. Una preghiera a Nostra Signora di Sri Lanka, e poi il congedo.Un volo sorprendente. Prima di sbarcare a Manila, Papa Francesco, parlando ai giornalisti, riprende quanto detto nei giorni precedenti in relazione all’attentato di Parigi; ma non si limita a condannare quanti uccidono in nome di Dio. Aggiunge e chiarisce senza mezzi termini che libertà d’espressione è insieme diritto e dovere e non si può “provocare e offendere la religione”: “la religione non può mai uccidere, non si può farlo in nome di Dio. Ma non si può provocare, non si può prendere in giro la religione di un altro. Non va bene”. C’è da riflettere. Specie quando il Papa dice: “se il mio amico Gasbarri dice una parolaccia sulla mia mamma, si aspetti un pugno”. Parole forti. “Non si ‘giocattolizza’ la religione degli altri”, perché ciò significa non solo mancare di rispetto, ma anche suscitare violenza.

Il coraggio dei poveri. “Corro il rischio – ha detto il Papa – di diventare troppo semplice, ma in una parola voglio dire che il centro, il nocciolo del messaggio al popolo delle Filippine sono i poveri, i poveri che vogliono andare avanti, i poveri che hanno sofferto, per esempio per il tifone Yolanda, che ancora soffrono le conseguenze, i poveri di Dio, e soprattutto gli sfruttati».

Il problema della sicurezza. Rispetto ai problemi legati alla sicurezza il Papa dichiara di essere preoccupato per i fedeli : “A me preoccupano i fedeli…ho paura per loro… ma io ho un difetto, una bella dose di incoscienza”. La prossima enciclica sull’Ecologia. Il Papa ha annunciato che in estate uscirà l’enciclica sull’Ecologia, in tempo per l’incontro sui cambiamenti climatici che si svolgerà a Parigi, che, si spera, porti  più frutti di quelli ottenuti a Lima, sede della precedente conferenza: «Quello di Lima mi ha un po’ deluso, speriamo che a Parigi siano un po’ più coraggiosi».

 La vita si perde per costruire, non per distruggere. «Forse è una mancanza di rispetto – dice il Papa  – ma credo che in ogni attacco suicida c’è qualcosa di squilibrio mentale e umano, c’è qualcosa che non va nelle persone, nel senso che danno alla propria vita e a quella degli altri. Sì, il kamikaze dà la propria vita, ma non la dà bene, i missionari per esempio danno la propria vita ma per costruire, quando si dà la vita per distruggere c’è qualcosa che non va”. 

L’accoglienza di Manila. Sceso dall’aereo, atterrato nell’aeroporto di Manila, il Papa è stato accolto da giovani che in coro hanno cantato: «Papa Francisco bienvenido”. Ad accoglierlo il presidente Benigno Aquino, i vescovi filippini guidati dal cardinale arcivescovo di Manila, Louis Antonio Tagle.

Una jeep per Papamobile. A bordo della “Papamobile”, una jeep,  Papa Francesco lungo la strada della città è stato salutato, acclamato, con gioia e calore. Oggi non ha tenuto discorsi ufficiali. Domani invece è prevista la visita al palazzo presidenziale, una messa con i religiosi alla Cattedrale di Manila e l’incontro con le famiglie nella “Mall of Asia” Arena.