Francesco alla Coldiretti: serve una puntuale azione di custodia del creato

Il Papa: "un agricoltura sociale dal volto umano"

Un appello alle Nazioni perché combattano l’inquinamento della terra e collaborino alla “custodia del creato”. Lo ha lanciato Papa Francesco incontrando questa mattina in Vaticano la Coldiretti, la Confederazione nazionale dei coltivatori diretti. “Come continuare a produrre buon cibo per la vita di tutti quando la stabilità climatica è a rischio, quando l’aria, l’acqua e il suolo stesso perdono la loro purezza a causa dell’inquinamento? Davvero ci accorgiamo dell’importanza di una puntuale azione di custodia del creato; davvero è urgente che le Nazioni riescano a collaborare per questo scopo fondamentale”. La “sfida” – ha quindi proseguito il Santo Padre – è: come realizzare un’agricoltura a basso impatto ambientale? Come fare in modo che il nostro coltivare la terra sia al tempo stesso anche un custodirla? Solo così, infatti, le future generazioni potranno continuare ad abitarla e a coltivarla”. Ed ha aggiunto: “Di fronte a questi interrogativi, vorrei rivolgere un invito e una proposta. L’invito è quello di ritrovare l’amore per la terra come ‘madre’ – direbbe san Francesco – dalla quale siamo tratti e a cui siamo chiamati a tornare costantemente. E da qui viene anche la proposta: custodire la terra, facendo alleanza con essa, affinché possa continuare ad essere, come Dio la vuole, fonte di vita per l’intera famiglia umana”. L’altra “area critica” del settore sottolineato da Papa Francesco nel suo discorso alla Coldiretti è quella della “povertà” e della “fame”. Due piaghe dell’umanità causate da un “sistema economico” fondato sulla “assolutizzazione delle regole” e su “una cultura dello scarto e dello spreco”. “Va quindi ripensato a fondo il sistema di produzione e distribuzione del cibo. Come ci hanno insegnato i nostri nonni, con il pane non si scherza!”, ha quindi esortato Francesco che poi ha concluso invitando i presenti ad operare per “un’agricoltura sociale dal volto umano”.