Editoriali
Spieghiamoci meglio. L’emergenza non è finita
Servivano indicazioni chiare, ben spiegate e motivate. I contagi in Calabria sono decisamente meno di quelli di altre regioni d’Italia. Forse è possibile fare di più? Forse possiamo riaprire qualcosa prima?
C’è sempre una bella differenza tra quello che vogliamo comunicare e come la nostra comunicazione viene recepita e interpretata dal nostro interlocutore. Questa è una delle regola base da conoscere per chi vuole o prova a fare comunicazione. Con l’avvio di questa “fase 2” ci è parso, a giudicare dal numero di persone che circolano per strada senza motivo (voglio però precisare che è legittimo passeggiare per strada, il “senza motivo” è legato solo alla contingenza del momento) che forse più che leggere attentamente le indicazioni date dal governo, che (a nostro parere) appaiono ancora abbastanza scrupolose (fatto salvo per la visita ai congiunti che ha innescato molte polemiche e ironia sui social), il messaggio percepito sia stato “liberi tutti”. Vorremmo precisare e ribadire che non è ancora arrivato il momento che tutti aspettiamo e che la strada da percorrere è ancora lunga… una maratona, non cento metri. All’incertezza del messaggio (parlo quantomeno della sua percezione) si è aggiunto poi quello della nostra governatrice Santelli che ha voluto anticipare alcune aperture. Siamo a conoscenza delle difficoltà di interi settori e di quanto sia difficile continuare a tenere chiuse le saracinesche con incassi zero e spese che galoppano. “Se non ci ucciderà il virus lo farà la fame”, sostengono giustamente molti imprenditori. Troviamo che l’allarme lanciato sia più che giusto. Proprio per questo servivano indicazioni chiare, ben spiegate e motivate. I contagi in Calabria sono decisamente meno di quelli di altre regioni d’Italia. Forse è possibile fare di più? Forse possiamo riaprire qualcosa prima? Chi scrive non è di sicuro un esperto in materia ma, siamo sicuri, un provvedimento o decisioni ben motivate, sarebbero state recepite meglio. Ancora non siamo fuori dall’emergenza.