I Vescovi calabresi: “riscopriamo insieme la vita consacrata”

Lettera dei presuli di Calabria in occasione dell'anno speciale indetto dal pontefice. L'11 giugno 2015 a Paola un incontro comunitario dei consacrati e dei Vescovi. Nel solco di una storia calabrese di spiritualità.

Sulla soglia della Quaresima, vogliamo elevare la lode e il ringraziamento a Dio Onnipotente perché suscita e continua a suscitare, nelle nostre terre di Calabria, tante persone di vita consacrata”. Lo scrivono i vescovi della Calabria in una lettera ai fedeli della regione in occasione dell’Anno della vita consacrata dal titolo “Riscopriamo insieme la vita consacrata”. Sono circa duemila le religiose nella regione, circa 500 i religiosi, oltre ai membri degli Istituti secolari, dell’Ordo Virginum e dell’Ordo Viduarum, nonché diverse monache claustrali e monaci. “Tutti insieme essi attestano tra noi – si legge nel testo – lo spazio significativo assunto dalla proposta dei consigli evangelici di povertà, obbedienza e verginità; insieme, ci sollecitano a una migliore comprensione dello speciale dono di Dio che caratterizza la particolare consacrazione di questi nostri fratelli e sorelle, giovani e meno giovani”. Nella “comunione dei battezzati, essi – scrivono i pastori calabresi – sono come un segno vivo ed efficace del Regno di Dio; un segno che, particolarmente nel tempo del consumismo e della cultura dello scarto, ci aiuta a cogliere l’importanza di vivere in fraternità, con distacco e sapienza, le cose di questo mondo, senza diventarne mai schiavi”. I presuli calabri si ritroveranno insieme a tutti i consacrati e le consacrate per “una sosta corale di celebrazione, riflessione e ringraziamento”, a Paola il prossimo 11 giugno. “Lì, dove prega, vive ed opera una comunità di Minimi seguaci del motto della ‘charitas’ (insieme, grazia amorosa e amore grato), mediteremo – scrivono – insieme su questo grande segno vivo ed efficace, presente nella nostra terra calabrese: la vita consacrata. Esso è qui per aiutare tutte le Chiese particolari di Calabria nella crescita e maturazione del cammino della sequela e della testimonianza del Risorto. La vita dei consacrati, dovunque dimorino, è infatti un segno fulgido della dimensione profetica ed escatologica, che caratterizza l’intero popolo di Dio in cammino verso il mondo che verrà”. La storia calabrese “ci insegna che siamo figli e eredi di una spiritualità molto profonda e ricca di sfumature. Secoli di preghiera, di pratica della Scrittura, di ascolto della gente e di sollecitudine verso i più poveri, hanno caratterizzato – affermano i vescovi – il paesaggio religioso e spirituale della nostra Regione”. I vescovi ricordano il contributo di suore frati nelle comunità parrocchiali nelle attività con in bambini, ragazzi, giovani. E ancora nei percorsi di formazione degli adulti o accanto a chi ha più bisogno come gli anziani.