Editoriali
L’uomo vuole essere cercato e parlato
Uscire per chi? Per l’uomo, per quello che sta fuori dalla nostra vita, oltre la soglia delle chiese e soprattutto fuori dal nostro cuore
Papa Francesco ci sta ricordando di “uscire” da noi stessi, dalle nostre sicurezze e perché no, anche dalle nostre chiese. Sì uscire, ma perché? Forse mi sono fatto la domanda che orienta anche la risposta. Uscire per chi? Per l’uomo, per quello che sta fuori dalla nostra vita, oltre la soglia delle chiese e soprattutto fuori dal nostro cuore. Ecco che allora la pastorale, le nuove sfide per la nostra evangelizzazione cominciano all’esterno della Chiesa. Dopo aver fatto esperienza di Gesù risorto, dopo aver ascoltato quella Parola che fa ardere il cuore ed esserci nutriti di Lui, ecco che varchiamo quella soglia d’uscita. In fondo la missione comincia proprio con l’invito ad andare. Dovremo avere il coraggio di cercare i fratelli nella ferialità della vita quotidiana, nella loro casa, nella concretezza di gioie e di difficoltà. E l’atteggiamento dovrà essere quello del Signore, come descritto nell’Apocalisse: ecco, sto alla porta e busso, se uno mi apre entrerò, cenerò con lui ed egli con me. Una grande delicatezza, ma anche l’ardire di colui che osa ma per amore. Questa terribile pandemia ci ha portato ad incontrare i fratelli come singoli, unici, nelle loro situazioni, più che come gruppo. Ci ha portati ad andare quella famiglia, da quell’ammalato. Nella relazione unica, personale, reale e non virtuale, di chi vuole sentirsi cercato, amato e anche parlato, come direbbe ancora oggi Corrado Alvaro riferendosi a noi calabresi, sta il segreto per una nuova evangelizzazione.